Marc Marquez, “Che follia”: la critica dell’ex manager

Marc Marquez ancora non sa se potrà essere al via del motomondiale, intanto arriva l’atto di accusa alla gestione dell’infortunio

Marc Marquez
Marc Marquez (Getty Images)

Cosa accadrà con Marc Marquez? Questo il grande interrogativo che accompagna la marcia di avvicinamento al motomondiale 2021 che partirà nel mese di marzo. Il pilota spagnolo è ancora alle prese con la riabilitazione dopo il triplo intervento alla spalla e potrebbe non essere al via della stagione. Mentre la Honda valuta l’ipotesi Dovizioso, l’ex responsabile del team ufficiale della casa giapponese in MotoGP, Livio Suppo, mette sotto ‘processo’ la gestione che è stata fatta dell’infortunio del motociclista. In alcune dichiarazioni rilasciate a ‘Paddock Tv’, il manager italiano non nasconde la sua perplessità su quanto accaduto lo scorso anno, in particolare il tentativo (fallito) di rientro anticipato in pista dopo il primo intervento.

Al momento non sono importanti eventuali questioni legali ma che “Marquez si rimetta in forma” dichiara Suppo che poi spiega: “E’ tornato a gareggiare a pochi giorni dall’operazione: è responsabilità dei medici che gli hanno dato l’ok“. L’ex dirigente Honda giustifica Marquez: “E’ andato troppo oltre perché glielo hanno consentito. Non avrebbero dovuto autorizzarlo: è stata una follia avergli dato l’ok“.

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Marc Marquez, Suppo accusa la Honda: “La priorità è la persona”

Livio Suppo
Livio Suppo (Getty Images)

Livio Suppo non ha condiviso la scelta di rimettere subito in pista Marc Marquez. La sua convinzione è che se avessero avuto più pazienza, lo spagnolo sarebbe potuto già rientrare e magari avrebbe potuto lottare anche per il titolo.

Il problema, secondo il manager italiano, è stata proprio la voglia di provare a vincere il campionato che ha portato la Honda a sbagliare: “Marc è un fenomeno e bisognava proteggerlo non soltanto pensare a vincere un titolo in più – ha dichiarato –. La priorità deve essere preservare la salute della persona“. Aggiungendo poi: “Se fossi stato ancora capo della Honda, avrei fatto di tutto per non farlo correre. Invece credo che solo Alzamora fosse contrario“.

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