Leclerc rivela qual è stata la sua prima Auto: “Grattavo un po’ la frizione ..”

Charles Leclerc in una intervista social pubblicata su You Tube parla di come il suo carattere sia cambiato e quanto abbia imparato. Spazio anche per qualche aneddoto 

Charles Leclerc si prepara a una nuova stagione di Formula 1. Il grandissimo cambiamento che vedrà al suo fianco Carlos Sainz al posto di Sebastian Vettel non lo spaventa.

Leclerc e gli errori

Tuttavia Leclerc sa che l’effetto sorpresa del suo arrivo in Formula 1 è finito ed è il momento di andare al concreto. Il pilota monegasco sa di avere commesso molti errori nel corso dell’ultima stagione ma dice anche di avere imparato molto. E così, se uno dei video più visti di questo 2020 è proprio Leclerc che si dà del Cogl* via radio dopo il GP di Istanbul, il pilota Ferrari garantisce che certi errori sono serviti.

Leclerc ne ha parlato in una lunga intervista video promozionale per Armani, brand di cui è testimonia: “Di solito sono molto impaziente, lo sono per natura ma ora ho imparato a ragionare, ad aspettare”.

Lewis Hamilton suona musica, progetta un nuovo disco con il suo marchio artistico XNDA. Ma anche Leclerc suona il pianoforte: “Non ne parlo spesso. Ma anche io suono musica, è una cosa che faccio solo per me. É qualcosa che mi aiuta a rilassarmi ma è un momento che dedico solo e unicamente a me stesso”.

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La prima Auto del pilota Ferrari

Nel corso dell’intervista, spazio anche per un aneddoto con Charles che svela quale è stata la sua prima Auto: “Sapevo guidarla ma era più difficile di quella che guidavo in pista. Era una Fiat 500 del 1969 con la .. doppietta. Un pò grattavo la frizione ma è arrivata fino agli ultimi chilometri in buona salute.”

Un perfezionista

Molti fan della Ferrari amano Leclerc anche per la sua irruenza, per le sue reazioni di stomaco. Leclerc invece svela aspetti del suo carattere molto particolari: “Mi piace quando tutte le cose sono precise per lo meno per quanto riguarda anche la sfera professionale. Le scelte le ho sempre fatte con persone di mia fiducia. Le scelte le facciamo insieme.

“Se mi chiedessero di essere un po’ più un personaggio – prosegue – non lo farei. Sono quello che sono e non voglio essere nessun altro. Sono me stesso e mi va benissimo”.