MotoGP Doha, una Gara da record: i due primati battuti in Qatar

MotoGP Doha, i due primati battuti in Qatar al termine di una gara tiratissima ed emozionante dal primo all’ultimo giro

Il MotoGP Doha, seconda tappa del Mondiale 2021, ha portato Johann Zarco per la prima volta in testa alla classifica generale. Il francese ha chiuso al secondo posto davanti a Fabio Quartararo, che ha firmato la decima vittoria per la Yamaha a Losail.

Una grande giornata per la Francia, che per la prima volta nella storia vede due propri piloti nelle prime due posizioni nel Mondiale. Zarco è diventato il terzo francese al comando della classifica dopo Quartararo e Pierre Monneret nel 1954.

Per la Yamaha il bis della vittoria ottenuta domenica scorsa, sempre in Qatar, da Vinales. Solo in quattro circuiti la casa giapponese ha ottenuto più successi: Assen (17 volte), Misano (14), Barcellona (13), Brno e Mugello (12).

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MotoGP Doha, i due primati battuti a Losail

La Gara di Doha ha vissuto di grandi battaglie, come le carenate ad alta tensione tra la Ducati di Jack Miller e la Suzuki di Joan Mir. Il campione del mondo ne ha fatto le spese, ma i commissari hanno deciso di non punire l’australiano.

La battaglia tra Miller e Mir non è stata l’unica. Praticamente per tutto il gran premio, il gruppo ampio dei piloti di testa ha viaggiato insieme, senza che nessuno riuscisse a sgranare le posizioni e a fare la differenza.

Ne è venuta fuori una gara intensa, piena di attacchi e contrattacchi, come dimostra anche la risalita finale di Maverick Vinales. Il grande equilibrio è confermato anche nei numeri.

La gara di Doha, la numero 911 nella storia del Motomondiale nella classe regina, si è chiuso con i primi dieci piloti racchiusi in 5,382 secondi. Non era mai successo prima. Il minimo divario tra i primi dieci, infatti, risaliva al GP Repubblica Ceca 2018 a Brno: 8,326 secondi.

Questo secondo gran premio stagionale a Losail batte anche il record fatto registrare sulla stessa pista nel 2019. In quel caso, tra il primo e il quindicesimo c’era un divario di 15,093 secondi. Oggi invece, i primi quindici all’arrivo sono racchiusi in un intervallo quasi dimezzato. Sono infatti arrivati in 8,928 secondi.