Valentino Rossi, le cinque vittorie più belle in MotoGP – Video

Riviviamo le cinque vittorie più belle di Valentino Rossi in MotoGP tra sorpassi elettrizzanti all’ultima curva e duelli da brividi a tutto gas

Valentino Rossi, le cinque vittorie più belle in MotoGP - Video
Valentino Rossi, le cinque vittorie più belle in MotoGP – Video

Valentino Rossi ha vinto nove titoli mondiali e 115 gare in tutte le classi. E’ l’unico pilota ad aver trionfato in quattro categorie diverse: 125, 250, 500 e MotoGP. La sua storia di successo è iniziata il 18 agosto del 1996, giorno del suo primo successo nella 125 a Brno. Allora riuscì a battere Jorge Martinez, diventato poi team manager mentre il Dottore continuava a lottare in pista. Per la gioia, dopo il traguardo andò quasi a sbattere contro il muretto dove i meccanici dell’Aprilia, il suo team dell’epoca, esultavano per la sua prima impresa. La prima di una lunga serie.

Dal passaggio in MotoGP, Valentino Rossi è salito 89 volte sul gradino più alto del podio. L’elenco parte nel 2000, dal GP Gran Bretagna a Donington. Inizia da qui anche il nostro viaggio per ripercorrere i cinque successi simbolo del Dottore in top class.

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Valentino Rossi, il primo successo in classe regina

Allora si correva ancora in 500, la MotoGP sarebbe arrivata dopo. Nel 2000, dopo quattro anni all’Aprilia, Rossi passa alla Honda dopo il divorzio da Mick Doohan. Il team gli affianca il capo tecnico Jeremy Burgess, che gli sarebbe stato accanto per dodici stagioni e sette titoli mondiali.

Dopo un avvio di stagione difficile, Rossi inizia a prendere fiducia. A Donington parte quarto, ma la sua Nsr si intraversa: nel giro di poche curve è tredicesimo. “Rossifumi”, il nickname con cui i suoi tifosi lo chiamano all’epoca in omaggio al suo idolo Norifumi Abe, rimonta. A metà gara è virtualmente sul podio. Su una pista bagnata, che però va asciugandosi, Rossi duella con Kenny Roberts, e Jeremy McWilliams capace di passare in testa e tentare un allungo grazie all’accelerazione più dolce dell’Aprilia.

MOTOGP DONINGTON 2000, IL VIDEO – CLICCA QUI

Rossi non ci sta, ricuce e risale. Il terzetto di testa viaggia compatto fino all’ultimo giro. Rossi approfitta della battaglia fra i due rivali e prende un piccolo ma decisivo vantaggio. Esce piano dalla Goddards, ma gli basta per tagliare in testa il traguardo.

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Welkom 2004, il primo centro in Yamaha

Il 18 aprile 2004, Rossi fa il suo esordio in top class con la Yamaha, chiamato per portare alla casa di Iwata un titolo che nella massima categoria manca dal 1992. Si corre il GP Sudafrica.

Rossi scatta in pole davanti a Max Biaggi e Sete Gibernau in sella alle Honda, con cui il Dottore non si è lasciato benissimo. In gara, il duello con il romano rimane nella storia di questo sport. In pochi giri fanno il vuoto. La loro è una gara nella gara, di cui tutti gli altri sono solo spettatori distanti.

Quella di Welkom, ha detto Rossi, “è la mia gara migliore. Fu una vittoria speciale, perché mi avevano dato del matto quando avevo lasciato la Honda per la Yamaha”. Rossi li smentisce alla prima gara: un capolavoro.

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Laguna Seca 2008, il sorpasso al “cavatappi”

Di capolavoro si può e si deve parlare anche a proposito del sorpasso a Casey Stoner a Laguna Seca nel 2008. Nel punto più iconico della pista, il cosiddetto “cavatappi” in discesa, Rossi oltrepassa il cordolo. Va sulla terra ma questo gli consente di uscire davanti all’australiano, che chiuderà secondo, staccato di 13 secondi.

MOTOGP, IL DUELLO CON STONER A LAGUNA SECA 2008 – CLICCA QUI

Quel sorpasso ha fatto infuriare il rivale e diviso i tifosi tra favorevoli e contrari. I commissari, però, non hanno individuato irregolarità. “Penso che quella sia una delle gare ancora oggi più famose della MotoGP” ha detto Rossi nel 2020 a BT Sport. “Per me fu un successo speciale, perché Stoner era fortissimo e io in quella stagione avevo cambiato le gomme, passando da Michelin a Bridgestone”. Quel duello ha segnato un’epoca.

Valentino Rossi, il duello con Lorenzo a Barcellona 2009

 Stoner, ha ammesso Rossi, rientra fra i rivali più forti incontrati in carriera. Sono diventati un classico anche i duelli con Jorge Lorenzo. Uno dei più memorabili avviene negli ultimi tre giri del GP Catalunya 2009. La prima curva del penultimo giro è irreale. Lorenzo protegge l’interno dopo il rettilineo, Rossi passa all’esterno sulla riga bianca, e inventa una staccata impossibile.

VALENTINO ROSSI CONTRO LORENZO A BARCELLONA 2009 – CLICCA QUI

Lo spettacolo però è appena iniziato, perché Lorenzo lo passa di nuovo sul rettilineo d’arrivo e l’ultimo giro diventa un inseguimento frenetico che dura fino all’ultima curva, stretta e veloce. Difficile pensare a un attacco in quel punto, ma Rossi ce la fa. “Avevo un’ultima possibilità – ha raccontato -, come avevo già fatto con Stoner nel 2007. Sono passato all’interno, ho tenuto la traiettoria. Vincere all’ultima curva dell’ultimo giro è incredibile”.

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MotoGP, la “laurea” di Valentino Rossi ad Assen 2015

Sei anni dopo, nel Mondiale 2015, il GP Olanda si corre per l’ultima volta di sabato. E’ una tradizione antica ad Assen, storico tracciato che ospita la gara. Va avanti dal 1949, ma cadrà di fronte alle esigenze delle televisioni. Il circuito è conosciuto come l’università della MotoGP. Rossi ha un feeling speciale con la pista olandese, e i 97 mila spettatori sulle tribune lo sanno.

MOTOGP, IL SUCCESSO AD ASSEN 2015: IL VIDEO – CLICCA QUI

Rossi parte in pole e chiude primo. Un bis simile non gli riuscita da Misano 2009. Al via, il Dottore stacca tutti tranne Marc Marquez che lo studia e lo passa a sei giri dalla fine. Tuttavia, un piccolo errore riporta davanti Rossi. Lo spagnolo però non molla, ricuce lo svantaggio e accende il finale di corsa.

All’ultimo giro, all’ultima chicane, tenta di passarlo all’interno. Rossi chiude la traiettoria, i due si toccano, il Dottore viene spinto fuori pista, taglia la curva e chiude in testa. “Marc mi ha colpito e mandato fuori pista” dice Rossi. “So di avere fatto bene, perché sono rimasto in pista” risponde Marquez. E’ l’inizio di una rivalità senza esclusione di colpi.

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