F1 GP Olanda, la curva 14 di Zandvoort: le caratteristiche uniche della parabolica

La Formula 1 torna a Zandvoort e trova un circuito ridisegnato: riflettori accesi sulla curva 14, da percorrere a tutta velocità

Curva 14 Zandvoort
Curva 14 Zandvoort (Getty Images)

La Formula 1 torna a Zandvoort per il GP di Olanda e trova un circuito ridisegnato rispetto all’ultima volta. Era il 1985 quando si è corso sullo stesso tracciato in F1 per l’ultima volta, con la vittoria di Niki Lauda. Ora il ritorno dopo oltre trent’anni con delle novità.

La pista, infatti, non è la stessa e nel redesign di Zandvoort grande protagonista è la curva 14, quella dedicata a Arie Luyenduk, due volte vincitore della 500 Miglia di Indianapolis. Il nuovo tracciato presenta soltanto due curve piatte, le altre dodici sono tutte sopraelevate, una caratteristica unica nel calendario della F1. Di queste la 3 e la 14 appunto sono quelle con il banking maggiore: circa 18 gradi, praticamente il doppio rispetto a Indianapolis. La curva che va a chiudere il tracciato è da percorrere a tutta velocità con l’acceleratore schiacciato, diventando praticamente un anticipo del rettilineo finale.

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GP Olanda, la curva 14 di Zandvoort

Charles Leclerc F1 GP Olanda
Charles Leclerc (Getty Images)

La curva 14 di Zandvoort è la particolarità del nuovo tracciato olandese e ricalca le classiche paraboliche della Formula Indy, avendo però un’angolazione maggiore. Un curvone sopraelevato da percorrere con il piede pigiato sull’acceleratore per imboccare poi a tutta velocità il rettilineo che porta sul traguardo.

Proprio la conformazione della curva Arie Luyenduk metterà a dura prova gli pneumatici. In particolare si prevede che vengano generate forze superiori ai 4 G. Un impegno non indifferente per le sospensioni che le scuderie dovranno valutare attentamente per evitare di usurare troppo le gomme e ritrovarsi poi in difficoltà durante la gara.

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