Michele Alboreto e l’indimenticabile doppietta Ferrari al GP Monza 1988

Gerhard Berger e Michele Alboreto festeggiano una storica doppietta Ferrari al GP Monza 1988. Una domenica indimenticabile per i tifosi

Michele Alboreto e l'indimenticabile doppietta Ferrari al GP Monza 1988
Michele Alboreto e l’indimenticabile doppietta Ferrari al GP Monza 1988

L’11 settembre 1988 è una domenica che nessun tifoso Ferrari potrà mai dimenticare. Quel giorno, con enfasi più profetica di quanto potesse immaginare, la Stampa titolò: “E’ nata la Ferrari del 2000“. Proprio l’anno del primo titolo mondiale dell’era Schumacher, che il Cavallino attendeva dal 1979.

Non è una domenica normale. E’ il giorno del primo GP Monza senza il Commendatore Enzo Ferrari. Il Drake è morto alla vigilia di Ferragosto. La notizia, come da sua indicazione, verrà data solo dopo le esequie.

Michele Alboreto, ultimo italiano al volante di una Rossa a cui da quest’anno è intitolata la Parabolica, sta vivendo quella che resterà la sua ultima stagione in Ferrari. Al suo fianco l’austriaco Gerhard Berger, che la mattina della gara si presenta con un gran sorriso. Ha sognato, dice, che le due McLaren si sarebbero ritirate.

Sembra davvero un sogno, perché nel 1988 le McLaren hanno vinto undici gare su undici: sette volte ha trionfato Senna, quattro Prost. Le Ferrari hanno ottenuto al massimo due podi.

Anche a Monza, la griglia di partenza certifica le gerarchie. Senna parte in pole per la decima volta in dodici gare. Il “Professore” completa la prima fila tutta McLaren. Le Rosse sono in seconda. Sta per cominciare una delle gare più incredibili della stagione.

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Michele Alboreto, l’ultimo podio nello storico GP Monza 1988

Quell’undici settembre ci sono centomila tifosi Ferrari al GP Monza. Le due McLaren volano in partenza. Senna prende la testa davanti a Prost e i due fanno il vuoto. Berger e Alboreto inseguono, ma lo svantaggio è sempre più ampio.

Ma al 35° giro il sogno di Berger comincia ad avverarsi. Prost si ritira per un problema al motore. A due giri dalla fine, Senna tenta un doppiaggio che dovrebbe essere standard contro Jean-Louis Schlesser. Il francese è stato chiamato per sostituire Mansell che ha preso la varicella dopo il GP Ungheria. Non guida una Formula 1 da oltre un anno, test a parte. Fa una discreta figura in qualifica, ma soffre in gara con una Williams-Judd comunque parecchio inaffidabile per tutta la stagione.

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Prima della esse, ha raccontato Schlesser per uno speciale della rivista Autosprint dedicato alla storia del GP Monza, “preferisco non rallentare di colpo per farlo passare, per paura di essere tamponato così entro e allargo, allargo, ma lui non passa., Alla fine devo sterzare se no esco di strada. Ecco la toccata. Senna era out, ma io non avevo né scelta né colpe”.

Il sogno si avvera. Berger vince davanti ad Alboreto, che per l’ultima volta in carriera si affaccia sul podio del GP Monza. I centomila tifosi fanno festa insieme ai piloti che agitano lo champagne d’ordinanza.

Alboreto però sente che l’aria in Ferrari è cambiata dopo la malattia del Drake e l’arrivo del progettista John Barnard, con idee in anticipo sui tempi e una non proprio elevata per i rapporti all’interno della squadra. ù

Avrebbe dovuto passare alla Williams a fine stagione, che però conferma Patrese e prende Thierry Boutsen. Alboreto andrà alla Tyrrell progettata da quell’Harvey Postlethwaite che aveva disegnato le Ferrari prima dell’arrivo di Barnard. Un altro segnale, insieme all’esplosione di Ayrton Senna, che la Formula 1 non sarebbe più stata come prima.

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