F1, Briatore stronca il GP di Monza: il commento è eloquente

Briatore non è contento dell’organizzazione del GP d’Italia 2021 a Monza. Il noto imprenditore ed ex team manager della F1 espone critiche.

Briatore Flavio
Flavio Briatore (Getty Images)

Il Gran Premio d’Italia di Formula 1 è uno degli eventi sportivi maggiormente seguiti nel nostro Paese e quest’anno torna il pubblico, dopo un 2020 con il weekend a porte chiuse.

Ma, rispetto ad altre piste, a Monza non ci potrà essere il pienone. Le regole consentono di riempire solamente il 50% della capienza. Anche in virtù di questo i prezzi dei biglietti risultano più elevati di quanto ci si aspettasse. Le lamentele di molti tifosi non sono mancate e la vendita non è stata il successo che l’organizzazione sperava.

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F1 GP Monza 2021: Briatore critico

Flavio Briatore
Flavio Briatore (Getty Images)

Flavio Briatore in un’intervista a La Gazzetta dello Sport si è espresso in maniera critica per come è stato organizzato il GP d’Italia 2021: «Mi sembra di rivivere la vicenda della chiusura delle discoteche. In Italia ci distinguiamo sempre, una follia. Sono sicuro che ci sarebbe stato il pienone se avessero consentito l’ingresso a tutti coloro che sono in possesso del green pass, come avrebbero dovuto fare con le discoteche. Hanno consentito le ammucchiate nelle piazze durante gli Europei di calcio, con centinaia di persone che si gridavano in faccia e si baciavano. La F1 ha fatto tanto per combattere il Covid con le sue bolle. Un GP italiano così sotto tono non ha senso».

Secondo il noto imprenditore, campione del mondo in Formula 1 con Michael Schumacher e Fernando Alonso, il caro biglietti influisce sulle scelte dei tifosi per questo weekend a Monza: «La gente deve mangiare, magari anche dormire a Monza. Servono biglietti più economici. Dovevano aprire prima e tutto, come negli altri GP».

Il fatto che la Ferrari non sia un top team del campionato 2021, secondo Briatore, non è un elemento decisivo seppur condizioni in parte: «Sono venuto per 20 anni a Monza e gli spalti erano sempre pieni. Sì la Ferrari influisce, ma chi ama i motori viene lo stesso».

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