Ferrari, obiettivo 2022: il doppio vantaggio della nuova power unit

A Sochi nel GP di Russia ha debuttato la nuova power unit della Ferrari: quali sono le novità e i miglioramenti apportati

Mattia Binotto, team principal Ferrari
Mattia Binotto (Getty Images)

La Ferrari viaggia spedita verso il 2022. Il prossimo dovrà essere l’anno della rinascita per la scuderia di Maranello che lavora a ritmi serrati per progettare la monoposto che Leclerc e Sainz guideranno tra qualche mese. Piccoli passi in quella direzione sono già stati fatti a Sochi: il GP di Russia ha visto il debutto della nuova power unit sulla vettura di Leclerc con un aggiornamento della parte ibrida rispetto al motore montato finora. Una scelta fatta proprio per valutare quanti e quali benefici comportano in pista le novità introdotte.

Lo spiega la ‘Gazzetta dello sport’ in un articolo firmato da Luigi Perna in cui ci si sofferma sugli aggiornamenti introdotti con la nuova power unit. Come detto le novità riguardano la parte ibrida, quella che va ad accompagnare il motore classico, quello termico, aggiungendo potenza. Proprio questa parte non ha limitazioni normative ed è quella su cui puntano le scuderie per aumentare la potenza.

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Ferrari, le novità introdotte con il nuovo motore

Leclerc
Leclerc (Getty Images)

Lo sta facendo anche la Ferrari che ha un bel po’ da recuperare rispetto ai motori di Mercedes e Red Bull, soprattutto per quel che concerne la parte termina. Intanto le novità introdotte a Sochi riguardano la componente elettrica e sono state progettate per portare ad un doppio beneficio.

Il primo riguarda l’allungo alla fine dei rettilinei, andando a ridurre il clipping (il calo che si verifica una volta toccata la velocità massima). Il secondo, invece, è relativo ad un più veloce recupero dell’energia. Un doppio vantaggio che a Maranello avrebbero ottenuto riuscendo ad aumentare in maniera anche sensibile il voltaggio a cui lavora la parte ibrida.

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