Valentino Rossi e Tony Cairoli, due ritiri diversi: il parere di Dovizioso

Dovizioso parla dell’arrivo nel team Petronas Yamaha come compagno di Valentino Rossi, del loro rapporto e del ritiro del Dottore.

Dovizioso
Andrea Dovizioso (Getty Images)

Dopo il corteggiamento di Aprilia, alla fine Andrea Dovizioso ha deciso di tornare in MotoGP con Yamaha. È stato ingaggiato dal team satellite Petronas SRT ed è diventato compagno di squadra di Valentino Rossi.

Con il Dottore compone la coppia più vecchia della griglia, ma ciò durerà solo fino al termine del 2021 dato che poi il pesarese si ritirerà dal campionato. Sicuramente è strano per entrambi essersi ritrovati nello stesso box, dopo molti anni in cui hanno corso con marchi diversi. Rapporti sempre buoni, pur non essendo mai stati amici.

LEGGI ANCHE -> MotoGP Misano, aumenta la capienza per “l’ultimo ballo” di Rossi: le novità

Dovizioso su Valentino Rossi e Tony Cairoli

Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso (Getty Images)

Dovizioso in un’intervista concessa al settimanale Motosprint ha parlato di come è stato trovare Rossi nel box del team Petronas Yamaha: «Tra noi non c’è mai stato un rapporto di amicizia e non ci siamo mai frequentati fuori, ma c’è sempre stato un assoluto rispetto reciproco. È una bella cosa, perché non siamo mai arrivati a un contrasto che potesse allontanarci. Siamo entrambi contenti di correre assieme».

Inevitabile chiedere al tre volte vice-campione del mondo MotoGP della scelta di Valentino di ritirarsi a fine campionato: «Lo capisco benissimo, perché si invecchia, lo sento anche io. Pochi al mondo sono riusciti e riusciranno a correre a quell’età con certe prestazioni. Performance di quel tipo le fai solo avendo un talento stratosferico e la passione. Però quando inizi a non fare risultati e percepisci il rischio, pensi al ritiro».

Un’altra leggenda, ma del motocross, si ritira: Tony Cairoli. Ma Dovizioso pensa sia differente dal caso di Rossi: «È una situazione molto diversa rispetto a Vale, non soltanto per il livello di prestazioni. Soltanto chi fa cross avvicinandosi al professionismo può capirlo. Onestamente fatico a darmi una risposta su come sia riuscito ad arrivare a 36 anni giocandosi il titolo e con quella voglia».

Impostazioni privacy