Wolff si schiera con Hamilton: per il team principal è accaduta un’assurdità

Wolff è tornato a parlare della situazione di Hamilton nel 2022 e spiega anche alcune sue prese di posizione nette durante la stagione.

Il 2022 è sicuramente al di sotto delle aspettative per Mercedes e Lewis Hamilton. C’era grande voglia di riscattare l’epilogo dello scorso campionato, con la grossa delusione di Abu Dhabi, ma non è possibile. La W13 non è una monoposto da titolo mondiale anche se si sta assistendo a un notevole miglioramento delle prestazioni e dei risultati, confermato ulteriormente dal secondo e terzo posto raggiunti da Hamilton e Russell al GP di Francia.

Toto Wolff
Toto Wolff (Ansa Foto)

La scuderia che ha vinto gli scorsi otto titoli costruttori sta lavorando sodo per ridurre il gap da Red Bull e Ferrari. L’obiettivo è di arrivare a fine campionato, magari anche prima, al loro livello e poi poter pensare di ridare l’assalto al mondiale nel 2023. Per Hamilton, inoltre, l’obiettivo di proseguire la striscia vincente che lo vede almeno una volta sul gradino più alto del podio dal 2007.

Mercedes F1, Toto Wolff in difesa di Lewis Hamilton

Toto Wolff ha sempre preso le difese di Hamilton quando il pilota ha fatto risultati non eccellenti e magari è stato messo in discussione per il fatto che il compagno George Russell gli fosse arrivato davanti. In alcuni team radio e in certe dichiarazioni ai media si è anche scusato con Lewis per non avergli messo a disposizione una macchina vincente.

lewis hamilton
Lewis Hamilton (Foto LaPresse)

In un’intervista concessa a squaremile.com, il team principal della Mercedes ha parlato proprio di questo argomento: “Ho bisogno di proteggerlo, perché la gente ha iniziato ad attaccarlo e non è giusto. È un’assurdità, visto che è il pilota più forte di tutti i tempi. È la macchina a non essere all’altezza”.

Wolff ha anche spiegato come mai Russell si sia adattato meglio alla W13 all’inizio della stagione: “Forse perché è abituato a guidare vetture difficili in fondo alla griglia, ma in diverse occasioni Lewis è stato sfortunato. Avrebbe potuto ottenere altri due podi. Le scuse servono a far capire a tutti che la macchina non è performante, il pilota non è colpevole”.

Il manager austriaco non ha dubbi, Hamilton non può essere messo sotto accusa. Rimane un pilota assolutamente veloce e in certe gare poteva pure ottenere di più, ma effettivamente è stato sfortunato a differenza di Russell.

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