Mattia Binotto si racconta: il team principal ha svelato il suo preferito

In un’intervista ai canali ufficiali della Ferrari, Mattia Binotto si è raccontato svelando alcuni particolari della sua passione per le corse.

La Ferrari è uno dei team più prestigiosi della Formula 1. In oltre 90 anni di storia, la Rossa non ha mai saltato una stagione del Mondiale e ha ottenuto 16 titoli costruttori e 15 piloti, con alcuni dei più grandi interpreti di questo sport che hanno scritto pagine indelebili di motorsport.

Mattia Binotto
Mattia Binotto (Foto: LaPresse)

Perciò, la scuderia del Cavallino Rampante rappresenta un sogno per chiunque intraprenda una carriera nelle corse, non solo per i piloti ma anche per meccanici e ingegneri. Proprio come Mattia Binotto che ha legato la sua carriera lavorativa esclusivamente al team di Maranello.

Nato e cresciuto in Svizzera, il 53enne manager della Rossa lavora in Ferrari dal 1995, quando entrò come ingegnere motorista per la squadra prove. Da quel momento, la sua carriera prende slancio e nel 2017 diventa Chief Technical Officer della Scuderia, mentre due anni più tardi il salto a Managing Director Gestione Sportiva e Team Principal.

Il pilota preferito di Binotto

Mattia Binotto
Mattia Binotto (Foto: LaPresse)

In un’intervista rilasciata ai canali ufficiali della Ferrari, Binotto ha raccontato da dove proviene la sua grande passione per gli sport motoristici e per la stessa Casa di Maranello. “È nata da bambino, quando vivevo in Svizzera – le sue parole –. In famiglia, il vero innamorato dell’automobilismo e della Ferrari era mio nonno. È stato lui a trasmettermi la passione per il Cavallino e a farmi avvicinare alla Formula 1“.

Non perdeva una gara in tv e io con lui – ha aggiunto –. Crescendo ho sentito sempre di più il fascino della Scuderia, delle sue persone e dei suoi piloti“. E a quest’ultimo proposito, aveva già le idee chiare fin da ragazzo, preferendo non uno dei piloti più vincenti di sempre, ma senz’altro uno di quelli con più talento: “Io ero un grande tifoso di Gilles Villeneuve, perché dava sempre tutto, qualunque fosse la vettura che gli veniva messa a disposizione“. D’altronde, questa è una delle qualità che più ricordano con affetto tutti i più grandi tifosi della Ferrari e, in primis, il compianto Enzo Ferrari, che lo volle con sé a Maranello nonostante fosse quasi uno sconosciuto nell’ambiente della massima categoria automobilistica.

Binotto ha poi concluso il suo racconto facendo un paragone calcistico. “Vivendo all’estero, la Ferrari per me era un po’ come la Nazionale di calcio. Ogni volta che vinceva sentivo il cuore battere forte nel petto ed ero quanto mai orgoglioso di essere italiano” ha dichiarato il team principal.

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