Pol Espargarò sta per chiudere il suo opaco biennio con la Honda. Da mesi il pilota di Granollers fatica a trovare il feeling con la moto.
Marc Marquez ha fatto il suo ritorno agli inizi di settembre, dopo uno stop di tre mesi o poco più a causa del quarto intervento al braccio destro. E’ ritornato in tempi record, erano pochi a pensare che fosse possibile un rientro a così breve distanza dall’operazione effettuata negli USA, invece ha stupito ancora il campione della Repsol Honda. Anche nei risultati in pista, ergendosi subito a miglior pilota del marchio seppure in condizioni fisiche non ancora ottimali.
Nuovi aggiornamenti sono al vaglio del fenomeno di Cervera, mentre il suo compagno di box Pol Espargarò resta alle prese con una Honda RC213V sostanzialmente invariata rispetto alla moto di inizio stagione. Il suo secondo anno con il marchio HRC sembrava iniziato sotto una buona stella, con ottimi tempi nei test invernali in Indonesia e un podio nella gara di apertura a Losail. Poi un vuoto incolmabile che ha spento pian piano ogni stimolo per il pilota di Granollers residente in Andorra.
Pol Espargarò e Honda ai titoli di coda
Difficile restare motivati in certe situazioni, ma Marc Marquez ci riesce e infrange ogni alibi. Pol Espargarò però fornisce la sua versione ad ‘Autosport’, nel corso del debriefing seguito al Gran Premio della Thailandia, dove il pilota ha chiuso al 14° posto, a fronte della quinta piazza del pluricampione di Cervera. “Da quando è ritornato a Misano si vede che tutti si sono messi al lavoro. Per me non è cambiato nulla… Devo andare avanti con quello che ho“.
Infatti lo sviluppo del prototipo 2023 è affidato alle mani di Marc Marquez e Taka Nakagami, mentre per Pol e Alex Marquez non sono più arrivate novità tecniche dal Giappone, dato che nel 2023 saranno con un nuova livrea e nuovo costruttore. “Non arriva nessuna aggiornamento per me e so che dovrò lottare, nessuno mi sta aiutando in questa situazione“. Nonostante sia ancora sotto contratto con HRC, il minore dei fratelli Espargarò è già fuori dai programmi futuri del colosso nipponico.
Nelle ultime tre gare dovrà ancora fare i conti con la mancanza di feeling su una moto che gli ha dato ben poche soddisfazioni. Da novembre potrà finalmente ritornare sulla KTM RC16 che aveva lasciato nel 2020 con ottimi risultati. “Proverò qualcosa di nuovo se hanno bisogno di me, viceversa sono nelle loro mani nel bene e nel male. Non sembra giusto parlare male di loro. Mi hanno dato l’opportunità di guidare questa moto e gli sarò sempre grato“.