MotoGP, Valentino Rossi: come funziona il simulatore del Dottore

Valentino Rossi e i piloti della sua V46 Riders Academy si allenano attraverso il simulatore CKU-28, uno strumento ad alta tecnologia ideato dallo spagnolo Alex Crivillé.

Valentino Rossi durante i test pre-stagione della MotoGP (foto Getty)
Valentino Rossi durante i test pre-stagione della MotoGP (foto Getty)

L’arma in più di Valentino Rossi ha un’anima spagnola. Anche durante la quarantena, infatti, i piloti della MotoGP continuano ad allenarsi. Il Dottore può contare su un simulatore ad alta tecnologia, il CKU-28, lanciato sul mercato quasi cinque anni fa. L’ha ideato lo spagnolo Alex Crivillé, due volte campione del mondo: in 125 nel 1989 e in 500 dieci anni dopo. Il CKU-28 permette di perfezionare tecnica e posizione sulla moto, di ricreare le reazioni e le sensazioni durante una gara, grazie a un grado di inclinazione superiore al 60%.

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I segreti del simulatore di Valentino Rossi

Valentino Rossi ha messo a disposizione il simulatore per i ragazzi della V46 Riders Academy
Valentino Rossi ha messo a disposizione il simulatore per i ragazzi della V46 Riders Academy

La mancanza di azione può influenzare un po’ sulla preparazione, anche se molti lavorano su diversi aspetti importanti come l’agilità attraverso diversi esercizi pianificati dai loro personal trainer” ha detto Crivillé in un’intervista per AMV Seguros.

Rossi perfeziona la preparazione con il CKU-28, che costa 18 mila euro, di cui è stato uno dei primi acquirenti. Il simulatore è a disposizione anche dei piloti che fanno parte della V46 Riders Academy.Il simulatore include uno schermo con immagini reali di tutti i circuiti del calendario MotoGP. In questo modo oltre alla parte fisica possono lavorare sulla parte visiva“ ha spiegato l’ex pilota spagnolo.

Uno degli aspetti chiave del simulatore, ha aggiunto, “è il fatto di non perdere l’agilità sulla moto. Inoltre consente al pilota di lavorare su braccia e gambe adottando le stesse posizioni sulla moto a 300 kmh“.

Il simulatore potrebbe evolvere, ha sottolineato, per essere collegato a un gioco virtuale e avvicinarsi all’esperienza di competere senza uscire di casa.

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