BMW entra in Tesla, il piano del marchio tedesco e i possibili scenari di mercato

Un’analisi di Forbes spiega per quale motivo la BMW guarda con grande preoccupazione alla creazione delle nuove grandi fabbriche del marchio americano e per quale motivo sarebbe pronta a entrare in società con la Tesla

BMW
La sede della BMW a Monaco di Baviera (Getty Images)

La pandemia non ha minimamente rallentato i piani di Tesla che programma l’avvio di diversi impianti in Europa già dall’anno prossimo. Elon Musk ha chiesto ai suoi manager la massima puntualità in particolare per la Gigafactory Berlino-Brandeburgo che dovrebbe aprire nel luglio dell’anno prossimo. Un evento che sicuramente cambierà e molto gli equilibri della produzione automobilistica tedesca.

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BMW teme l’arrivo in forze di Tesla

L’ingresso della Tesla in Germania con forze e investimenti consistenti, è visto con una certa preoccupazione da parte delle case tedesche e in modo particolare dalla BMW. Tant’è che Forbes, in una lunga analisi che è piaciuta anche agli stessi azionisti della casa americana, ipotizza che la casa bavarese sarebbe pronta a trattare una grande alleanza. Una vasta collaborazione non solo su un modello, la BMW sta per lanciare la i4 EV, ma su un piano industriale molto più ampio e strategico.

Dal punto di vista finanziario BMW ha conosciuto momenti migliori e ha bisogno di strategie più innovative e dinamiche. Così si spiegano i massicci investimenti della casa di Monaco di Baviera nel settore delle nuove tecnologie e persino degli e-sport. La pandemia poi ha complicato ulteriormente tutto e BMW sarebbe pronta a grandi sacrifici per tenere il passo dei tempi.

L’analisi di Forbes, curata da Jim Osman, ipotizza un ingresso di BMW in Tesla a scapito di una riduzione di investimenti nel suo marchio di lusso più noto, la Rolls-Royce. BMW ha prodotti solidi e strategie consolidate e si appresta a festeggiare i suoi cento anni di attività (nel 2022). Ma a quanto pare gli oltre due milioni e mezzo di veicoli venuti prodotti in Brasile, Cina, India, Sudafrica, il Regno Unito, Stati Uniti e Messico solo nel 2019 non bastano più. La Rolls Royce ha dato alla casa bavarese un enorme prestigio ma anche un peso forse non più sostenibile in questo periodo di economie. Dal punto di vista strategico poi, in questo momento, un occhio ad auto elettriche e mobilità sostenibile è di gran lunga più attuale rispetto a lusso e auto old fashioned.

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BMW i4EV
La BMW i4EV, il modello elettrico della casa bavarese (BMW)

La visione di Oliver Zipse

L’amministratore delegato della BMW, Oliver Zipse ci sta pensando. Da un anno alla guida del consiglio di amministrazione tedesco il manager ha chiesto ai suoi analisti di studiare l’impatto dell’arrivo di Tesla in Germania e mentre la rivale Mercedes e Volkswagen-Audi-Porsche, non sembra avere alcuna intenzione di scendere a patti con il nuovo arrivato americano, la BMW potrebbe anche pensare di farlo.

Zipse è il manager che ha investito in digitalizzazione di tutto il gruppo e negli e-sport, un settore che in un paio d’anni arriverà a un business da due miliardi di dollari. La visione di Zipse era rivolta non al mercato dei ragazzini ma a quelli che un domani vorranno possedere la BMW: “Gli e-sport per BMW sono una chiave di comunicazione per raggiungere la Generazione Z che al momento non è interessata a noi, ma lo sarà quando vorrà comprarsi una macchina e il nostro gruppo dovrà essere per loro familiare con i modelli di Mini e BMW” aveva spiegato a suo tempo Stefan Ponikva, responsabile delle attività promozionali BMW.

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Tesla
Una Tesla a fotografata all’energy point di Schweitenkirchen, in Germania (Getty Images)

Un business complesso tra tanti marchi impegnativi

Gli ultimi anni i dividendi tra gli azionisti non sono stati buoni anche se c’è stato un aumento dei ricavi grazie soprattutto alle mini e al settore motociclistico BMW che continua a crescere con i nuovi modelli. BMW ha tanti marchi di enorme prestigio da difendere: non solo Rolls Royce ma anche Lamborghini e la crisi economica globale, certo non aiuta.

L’arrivo di Tesla è pericoloso soprattutto alla luce delle macrostrategie di concorrenti come Fiat-Chrysler che ha ceduto la propria quota dell’80% della Ferrari ai suoi azionisti dopo aver inizialmente quotato solo il 10% sul mercato. Contestualmente FCA stava trattando l’acquisizione nel gruppo anche del marchio Peugeot.

Rolls Royce resta un marchio di eccellenza ma vende poco: poco più di cinquemila auto consegnate lo scorso anno. Un trend in crescita rispetto al 2018 ma un utile più di immagine e di marketing che di business. Di qui l’idea BMW, anticipata da Forbes: rientrare con il marchio Rolls Royce dei propri investimenti cedendo quote delle azioni della casa inglese e reinvestire in Tesla riducendo l’impatto dell’arrivo della casa di Elon Musk in Germania e producendo auto insieme.

Uno schema win-win perché in questo momento Rolls Royce porterebbe liquidità e un socio come Tesla metterebbe la BMW al riparo sia dalla concorrenza che dal nuovo mercato della mobilità elettrica e ibrida. Grandi strategie finanziare che, se si concretizzassero, potrebbero stravolgere il mercato tedesco dell’auto per i prossimi anni.

Elon Musk
Elon Musk, il proprietario del marchio Tesla fondatore anche della SpaceX (Getty Images)
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