L’ex pilota di Formula 1 Jan Lammers ha inserito Max Verstappen e non Lewis Hamilton nella sua scuderia ideale
Max Verstappen o Lewis Hamilton, i piloti si sono divisi su chi sia il pilota ideale da scegliere in Formula 1.Una domanda a cui in tanti fra opinionisti ed ex piloti si sono trovati a rispondere in questi mesi di sospensione dell’attività per il coronavirus. E’ un confronto fra orizzonti e caratteri. Da un lato, il campione che insegue i record di Michael Schumacher sulla monoposto migliore della Formula 1 ibrida, dall’altro uno sfidante motivato e veloce che accende le passioni e divide i tifosi.
Jan Lammers, presente in 41 gran premi e in griglia in 23 tra il 1979 e il 1992 con Shadow, Ats, Ensign, Theodore e March, ha scelto Max Verstappen nella sua scuderia ideale per il sito Motorsport.com. La sua stima per l’olandese non è certo una novità.
Quando si è affacciato per la prima volta in Formula 1, Lammers sottolineava che la sua giovane età non fosse un problema. Anche il salto nel circus direttamente dalla Formula 3, diceva, “non è illogico: l’ho fatto io, l’hanno fatto Kimi Raikkonen e Alain Prost. Max è un talento di classe sopraffina”. A suo avviso, non è una questione anagrafica, ma di maturazione. E Verstappen junior, anche aiutato dall’avere un padre che conosce perfettamente la Formula 1, ha dimostrato con i fatti di essere pronto prima di altri.
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Nell’intervista a Motorsport, Lammers ha paragonato Verstappen ad alcuni dei più grandi nomi della storia della Formula 1. “Max è il migliore che abbia mai visto” ha detto. “Se si guardano le prestazioni nelle giornate migliori, quello che fa Verstappen non è diverso da quello che hanno fatto Ayrton Senna, Lewis Hamilton o Michael Schumacher. Ma in quello che ottengono quando non sono in giornata, c’è ancora una differenza“. Secondo Lammers, l’olandese fa la differenza e si distingue perché sembra non vivere giornate no, “non l’ho mai visto giù di morale o poco motivato“.
Un giudizio, quello di Lammers, in linea con quanto aveva dichiarato lo scorso marzo. Allora aveva definito Verstappen “il Messi della Formula 1“.
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