MotoGP, da Valentino Rossi a Marquez: storia dei recuperi lampo

MotoGP, Marc Marquez ha provato a tornare in pista a meno di una settimana dalla caduta della scorsa settimana a Jerez. Storia dei recuperi lampo

MotoGP, da Valentino Rossi a Marquez: storia dei recuperi lampo
MotoGP, da Valentino Rossi a Marquez: storia dei recuperi lampo

Marc Marquez ci ha provato fino all’ultimo a non saltare nemmeno una gara dopo la tripla frattura dell’omero della scorsa settimana a Jerez de la Frontera. Ha corso in FP3 e FP4 ma dopo un primo giro di lancio in qualifica ha deciso di abbandonare l’impresa. Per la prima volta da quando ha debuttato in MotoGP, dunque, non sarà al via di un gran premio.

Il suo ritorno in pista, comunque per molti versi incredibile come hanno riconosciuto anche i suoi rivali a partire da Fabio Quartararo di nuovo in pole, non è il primo recupero lampo nella storia del motociclismo.

Resta celebre la presenza in pista di Barry Sheene nel 1975 a 50 giorni da un incidente pauroso a Laguna Seca. La sua Suzuki si polverizzò, il bollettino medico parlava di fratture a femore sinistro, radio, ulna destre, quattro vertebre, tre costole. Se lo chiamano “Robocop” ci sarà un perché.

MotoGP, Doohan e Capirossi: ritorni memorabili

Ha dell’incredibile anche il recupero di Mick Doohan che rimase incastrato sotto la moto e finì contro i cordoli nelle qualifiche del GP Olanda ad Assen nel 1992. Fu operato ma ci furono complicazioni: i medici temevano di dover amputare la gamba. Claudio Costa allestì una clinica unica in casa del pilota, a cui vennero ingessate le gambe insieme per favorire il passaggio di sangue. Dopo otto settimane, Doohan salvò la gamba. Tornò in pista e per poco non vinse il Mondiale.

Loris Capirossi nel 1994, nella classe 250, si ruppe il braccio a Brno. Provò comunque a scendere in pista nella gara successiva a Laguna Seca, col gesso e una barra di ferro sul manubrio per poter accelerare. Troppo dolore, però: abbandonò la Honda contro le barriere. Sempre Capirossi, nel 2000, corse ad Assen nonostante una doppia frattura alla mano nel warm up di poche ore prima, arrivando anche terzo.

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Il doppio rientro lampo di Valentino Rossi

Il doppio rientro lampo di Valentino Rossi
Il doppio rientro lampo di Valentino Rossi

E poi c’è Valentino Rossi. Il volo alla curva Biondetti al Mugello il 9 giugno 2010 resta nella memoria dolorosa sua e dei tifosi. Si rompe la gamba destra, l’osso fuoriesce ma non tocca i nervi e poco più di un mese dopo il Dottore è di nuovo in pista al Sachsenring, dove arriva quarto. Inoltre, nel 2017 si frattura tibia e perone alla vigilia del GP di Misano del 10 settembre. Il 24 ad Aragon è regolarmente al via.

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L’impresa da matti di Jorge Lorenzo in MotoGP

Era il 2008, invece, quando Jorge Lorenzo, alla prima stagione in MotoGP, si ruppe il malleolo mediale della gamba sinistra con un “highside” a Shanghai. Alla successiva gara, in Francia sul circuito di Le Mans, non si reggeva in piedi. E’ anche caduto nelle prove, ma si è rialzato e praticamente si è imposto di correre. Ai box sprofondava su una sedia a rotelle, in pista riusciva a trasformarsi: arrivò secondo.

Ma di Lorenzo rimane anche l’assoluta impresa di Assen nel 2013. Allora pilota Yamaha, il maiorchino cadde sull’asfalto bagnato nelle prime prove libere del venerdì. Tornò in Spagna per l’operazione e la domenica gareggiò nel GP Olanda. E anche bene, quinto all’arrivo. Un risultato celebrato con abbracci commossi come e più di una vittoria. Perché i piloti son davvero di un’altra pasta.

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