Silverstone, il circuito che ha ispirato Queen, Robbie Williams e Harrison

Inevitabile che il GP di Silverstone abbia influenzato alcuni brani di grande successo. D’altronde il legame tra la Formula 1 e la musica rock è indubbiamente molto forte. Ogni Gran Premio ha una sua colonna sonora e ogni paese ha le proprie tradizioni.

GP Silverstone Queen
Freddie Mercury leader dei Queen nel durante il tour mondiale del 1982 (Getty Images)

Quello che produce più musica rock di chiunque altro, dopo gli Stati Uniti, è ovviamente la Gran Bretagna.

Il GP di Silverstone ispirò anche i Queen

Il quinto album in studio dei Queen si intitolò “A Day at the Races”. Non si trattava solo di un omaggio al celebre film omonimo che ebbe tra i suoi interpreti i fratelli Marx, ma anche di una citazione a due eventi fondamentali che sono imprescindibili per la vita di ogni inglese. Le corse in genere, quelle dei cavalli e quelli dei cani sui quali qualsiasi britannico che si rispetti punta qualche sterlina ogni tanto. Ma anche le corse automobilistiche che in Inghilterra animano qualsiasi fine settimana.

Il Regno Unito è in assoluto il paese che ospita il maggior numero di corse automobilistiche amatoriali al mondo. Non si parla soltanto di go kart e di auto storiche ma anche di gare improvvisate che nel corso degli anni hanno assunto una grande importanza e si sono imposte anche per avere lanciato piloti famosi. È il caso della Formula Mini con le leggendarie Cooper sulle quali corse anche il campione del mondo James Hunt all’inizio della sua carriera.

Innamorato della sua Alfa Romeo…

Un grande appassionato di corse automobilistiche e di auto in genere è Roger Taylor, batterista e fondatore dei Queen. Una delle sue canzoni di maggior successo, peraltro uno dei primi singoli del gruppo si intitola “I’m in love with my car”. Taylor la compose subito dopo aver provato la sua Alfa Romeo Spider a Silverstone, circuito dove andava di tanto in tanto non solo per vedere le gare ma anche per provare qualche auto da corsa. Il brano ebbe un grande successo e fu pubblicato nell’album “A night at the Opera”, immediatamente precedente a “A Day at the Races” che. in qualche modo, nasce proprio da quell’idea.

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La versione live di “I’m in love with my Car” eseguita a Montreal e inserita nel doppio album dal vivo “Killers Live”

https://www.youtube.com/watch?v=zcXAelymbTI

Robbie Williams infiltrato al GP d Silverstone

Una delle canzoni più famose di Robbie Williams è sicuramente “Supreme”: la gente la ricorda soprattutto perché ospita una lunghissima citazione musicale orchestrale ispirata a “I Will Survive” di Gloria Gaynor. Ma il brano, ricalcato da uno splendido video retro con immagini d’epoca, parla proprio di un pilota di Formula 1 che si trova in piena competizione per conquistare il titolo. Un uomo che sfida dubbi, ansie, insicurezze e l’acerrima rivalità con gli altri piloti.

Williams la scrisse pensando al dualismo Hunt vs Lauda ma per realizzarla si fece aiutare niente meno che da Jackie Stewart, grande amico del cantante, che compare in immagini d’epoca e recenti. Tutta la parte del video ispirata al mondo delle corse automobilistiche è stato girato a Silverstone, con continue citazioni sul Gran Premio di Formula 1 inglese. La fase conclusiva invece è ambientata a Montecarlo dove il cantante perde il mondiale perché resta chiuso nel bagno del suo camper. Un finale sarcastico svelato dallo stesso Williams “Non avrei mai potuto battere Jackie Stewart nemmeno in una delle mie più sfrenate fantasie”…

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Il video originale di “Supreme” tra immagini d’epoca e ricostruzioni retrò

La canzone di George Harrison per Ronnie Peterson

Non molti sanno che un’altra canzone ispirata alla Formula 1 è stata scritta dal grande George Harrison, fondatore dei Beatles, e vanta anche un’orgine italiana, per quanto tragica. Si intitola “Faster”. Harrison, stanco dello show business, nel 1977 decise di ritirarsi e prendere un anno sabbatico per seguire tutto il campionato mondiale di Formula 1, dall’inizio alla fine, insieme ai suoi amici Stewart e Lauda.

La canzone è dedicata a due grandi piloti, Gunner Nilsson, ucciso dal cancro nel 1978 e il leggendario Ronnie Peterson che morì in un drammatico incidente nel 1978, a Monza e che era un buon amico del musicista. Quando qualche anno dopo George Harrison fu intervistato dal giornalista italiano Red Ronnie i due scoprirono la passione comune per il pilota. Il blogger e conduttore bolognese aveva scelto questo nome d’arte proprio come omaggio a Peterson. Harrison donò i proventi di “Faster“ alla Gunnar Nilsson Foundation per finanziare la lotta contro il cancro.

Il testo è uno dei brani più dolci mai scritti da Harrison: “Ora vive in uno spazio indefinito condiviso da persone speciali, al limite tra il fare e il morire, dove non c’è più niente da risparmiare. Eppure la folla lo amava, qualcuno sperava di vederlo fallire, perché il cuore dei matti animati da un fragile amore spesso si alimenta di grandi gelosie”.

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Questo il video ufficiale di “Faster”, pubblicato nel 1979

Mark Knopfler e la sua amicizia con la Ferrari

Un altro abitudinario del GP di Silverstone che spesso ha avuto modo di scendere in pista con auto da corsa, molte delle quali della sua collezione personale, è il leggendario chitarrista e fondatore dei Dire Straits Mark Knopfler. Dopo avere conosciuto personalmente Stefan Johansson, che all’epoca correva per la Ferrari, scuderia per la quale Knopfler è tifoso sfegatato ma anche ottimo cliente negli ultimi trent’anni, il chitarrista ha composto una canzone ispirata al pilota che si intitola “Speedway at Nazareth”. Sebbene il testo faccio spesso riferimento alle corse americane Knopfler ha rivelato di averla composta proprio mentre stava assistendo alle prove del Gran Premio di Silverstone del 1999.

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Una splendida versione orchestrale di “Speedway at Nazareth” con la partecipazione di Emmylou Harris

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