Valentino Rossi e il team Yamaha, i dieci momenti top in MotoGP
Valentino Rossi lascia il team ufficiale Yamaha dopo quindici anni. La MotoGP ha raccolto in un video i dieci momenti da ricordare
Dopo quindici anni e quattro titoli mondiali, finisce il lungo feeling tra Valentino Rossi e il team ufficiale Yamaha. Una storia da film, e come i film divisa in due tempi. Il futuro non riserva comunque un taglio netto con Yamaha, almeno come costruttore. Rossi infatti inseguirà il suo decimo mondiale nel team Petronas. Il contratto è di un anno, nel 2021 si vedrà.
La MotoGP ha raccolto in un video i dieci momenti da ricordare di questa lunga storia iniziata nel 2004 come una sfida: riportare il titolo a Iwata a dodici anni dall’ultimo trionfo di Wayne Rainey. Rossi lascia la Honda ma continua la rivalità con Max Biaggi e Sete Gibernau. La sfida, comunque, la vince.
Al primo anno, il Mondiale è suo, grazie a nove vittorie (Sudafrica, Italia, Catalogna, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Portogallo, Malesia, Australia e Comunità Valenciana), e altri due secondi posti (Repubblica Ceca e Giappone).
L’anno successivo si ripete. Rossi festeggia il settimo titolo iridato con quattro gare d’anticipo. E’ un trionfo anche per il team manager Davide Brivio, suo grande amico che continuerà a lavorare per lui prima di scegliere un’altra scommessa: ricostruire da zero il team Suzuki in MotoGP. Il trionfo di Joan Mir nel 2020 è anche merito suo.
Se il 2005 è un anno trionfale, scandito anche dal magico podio tutto italiano con Biaggi e Capirossi al Mugello, il 2006 resta come il primo rimpianto della sua esperienza in Yamaha. Chiude la stagione con cinque vittorie, ma al secondo posto nel Mondiale dietro Nicky Hayden.
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Nel 2007 chiude terzo dietro Casey Stoner e Dani Pedrosa, ma l’anno successivo (nel 2008) torna a conquistare il titolo con tre gare di anticipo a Motegi. Festeggia il suo ottavo Mondiale con una delle maglie più celebri e ricordate della sua carriera: “Scusate il ritardo”.
E’ una fase molto positiva per il “Dottore” che il 27 giugno 2009 vince ad Assen la sua centesima gara nel Motomondiale. Continua a battere record e primati, fino al nono trionfo iridato. Un successo maturato anche grazie al suo più bel sorpasso, su Jorge Lorenzo all’ultima curva a Barcellona.
Seguono altre stagioni tra alti e bassi, arriva lo splendido sorpasso su Marc Marquez a Sepang nel 2015 e il 27 ottobre 2019 il gran premio numero 400 in carriera, in Australia: un traguardo mai raggiunto da nessun altro nella storia della MotoGP.
Il resto è cronaca di un ultimo Mondiale complicato, di una moto che non sembra obbedire ai suoi desideri, di una soluzione che non arriva.
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