Dacia: l’origine “storica” del nome della casa automobilistica

La Dacia ha rivoluzionato il mercato con le sue auto low cost, molto apprezzate dagli italiani: ma qual è l’origine del nome?

Dacia Sandero
Dacia Sandero (Getty Images)

La Dacia è uno dei marchi più in voga del momento. Ottime auto, solidi ed efficaci e soprattutto ad ottimi prezzi è la ricetta vincente della casa di automobili romena, facente parte del gruppo Renault.

In Italia, in principio, vi fu la Logan nel 2004, berlina solida come una roccia ma spartana, che battè tutti i record di produzione e vendita. Da lì, gli spin-off con la versione station wagon, la Logan MCV arrivata due anni dopo, nel 2006, e la versione allungata, la Logan Van (2007) prima del pick up.

La Logan, poi, ha fatto posto alla Sandero ed alla Duster. La prima è una classica vettura del segmento B, utile sia in città che nei viaggi, comoda per il suo spazio anche se il comfort è spesso messo in secondo piano, al pari della tecnologia in dotazione, proprio per contenere i prezzi. La Duster è, invece, il classico Suv. Vettura solida, solidissima ed abile nell’off-road, anche quello più impegnativo; ottimo compromesso tra qualità e prezzo. Sandero e Duster, poi, sono attualmente in commercio a doppia alimentazione, benzina e Gpl per un’ulteriore risparmio dal benzinaio.

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Dacia, si ricorda la storia

Dacia Duster
Dacia Duster (Getty Images)

La Dacia, quindi, sta conquistando sempre più mercato, anche con il monovolume Lodgy, a 5 e 7 posti. Una produzione in costante crescita tanto che oltre allo stabilimento Pitesti in Romania, le vetture si producono anche in Marocco, a Somaca e Tangeri, questi ultimi inaugurati dopo l’acquisto del marchio da parte della Renault, avvenuto nel 1999.

Già, ma da dove viene il nome Dacia? Qual è la sua origine? Il marchio rumeno, dalla nascita nel 1966, ha voluto rifarsi alla storia. Il nome, infatti, è ripreso dalla provincia omonima dell’ex Impero Romano, di fatto l’attuale zona in cui c’è la Romania dei giorni nostri. L’obiettivo iniziale era produrre automobili robuste in grado di soddisfare le esigenze dei rumeni e percorrere le strade accidentate – soprattutto in zona Carpazi – presenti nello Stato.

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