Toto Wolff, il manager più vincente della Formula 1: carriera e curiosità

Il profilo di Toto Wolff, team principal della Mercedes, l’unico ad aver conquistato più di cinque titoli costruttori consecutivi in Formula 1

Mercedes: chi è Toto Wolff, il manager più vincente della Formula 1
Mercedes: chi è Toto Wolff, il manager più vincente della Formula 1

Toto Wolff resta al timone della Mercedes. Per altri tre anni, manterrà il suo ruolo anche di CEO. Cambia invece la struttura societaria della scuderia. Le quote sono divise in parti uguali fra tre soci: lo sponsor Ineos, il Gruppo Daimler AG e lo stesso Wolff che ha iniziato già da bambino a mostrare un certo senso per gli affari. Si mise infatti a vendere uno stock di candele in occasione di una fiaccolata anti-razzista a Vienna negli anni Novanta. Dopo gli iniziali dubbi, le esaurì tutte. “Se riesci a creare la domanda, il business funziona” ha detto.

L’episodio racconta anche la sua sensibilità al tema del razzismo, che lo ha visto in prima fila nella stagione appena conclusa al fianco di Lewis Hamilton. Ha pienamente condiviso il sostegno al movimento Black Lives Matter e la decisione di vestire di nero le Frecce d’Argento.

Wolff ha dovuto venire presto a patti con le conseguenze della responsabilità. Aveva otto anni quando è morto il padre, per un tumore al cervello. Ha vissuto la vergogna di essere espulso dalla scuola privata, insieme a sua sorella, perché sua madre da mesi non pagava la retta. “Chi ottiene grandi successi” ha detto per il podcast Finding Mastery nel 2017, “ha spesso sofferto un trauma, un’umiliazione o entrambe le cose. Perché nient’altro giustificherebbe lo sviluppo di quell’ambizione, della dedizione sopra la media”.

Wolff è cresciuto in una famiglia di emigrati a Vienna, madre polacca e padre rumeno, che gli hanno dato uno strano nome norvegese, Torger: la lancia di Thor. Da cui Toto, il cagnolino del mago di Oz o, come spesso Bernie Ecclestone gli ha ricordato scherzando, un diffuso marchio di sanitari in Giappone.

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La carriera da pilota

Nel 1992, inizia la carriera da pilota. Le corse lo affascinano anche perché, spiega, sono in fondo semplici, per vincere devi andare più veloce degli altri, e se non lo sei perdi, senza altre giustificazioni. Gareggia nella Formula Ford austriaca e tedesca per un paio di stagioni. Gli offrono anche un test in Formula 1, ma rifiuta: è consapevole di non essere all’altezza, che la sua esperienza nel circus non sarebbe stata lunga né di particolare successo.

Vince la 24 Ore del Nürburgring nella sua categoria nel 1994, conquista un successo nel Mondiale FIA GT del 2002 e nel campionato italiano GT del 2004. Ha corso anche nel campionato austriaco di rally e lavorato come istruttore alla Walter Lechner Racing School.

Wolff l’imprenditore

Toto Wolff
Toto Wolff e Lewis Hamilton (Foto: Getty Images)

Nel 1998 ha fondato la prima compagnia di investimento, la Marchfifteen, a cui seguirà la Marchsixteen (2004), che si concentrano su internet e compagnie tecnologiche. Dal 2003, investe in compagnie quotate di medie dimensioni come la German HWA AG, che gestisce il programma Deutsche Tourenwagen Masters per la Mercedes Benz, o la BRR Rallye Racing, uno dei più grandi fornitori di componenti per auto da rally in Europa.

Co-proprietario insieme a Mika Hakkinen di una compagnia di management sportivo, coinvolta anche nei primi passi in Formula 1 di Valtteri Bottas, lo scorso aprile ha acquisito una quota dello 0,95% della Aston Martin Lagonda Global Holdings.

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La carriera di Wolff da manager in Formula 1

La sua storia in Formula 1 inizia nel 2009, quando entra nel board della Williams. È il direttore esecutivo quando il team ottiene quella che resta la sua ultima vittoria in Formula 1, con Pastor Maldonado al GP di Spagna del 2012. Da gennaio 2013 passa ad assumere il ruolo alla Mercedes, e contemporaneamente acquisisce il 30% della Mercedes-Benz Grand Prix Ltd. Coordina tutte le attività del reparto corse, come aveva fatto prima di lui Norbert Haug.

Guida la Mercedes a sette titoli costruttori consecutivi in F1, superando anche la serie record della Ferrari di Jean Todt e Schumacher tra il 2000 e il 2004. Da quando è arrivato in Mercedes, il suo team ha vinto due terzi delle gare disputate. Per riuscirci, ha detto, “non basta scrivere belle parole su una presentazione power point. Devi viverle, applicarle ogni giorno”. Ed essere anche disposti ad accettare mancanze o eccessi di ego. Per Wolff, il successo è sviluppo costante, adattamento continuo. Non esiste una linea del traguardo, ma una successione di obiettivi da fissare e definire.

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La vita privata, sposato con una pilota

Vice-presidente della Mary Bennet, una fondazione benefica per bambini, Wolff è sposato dal 2011 con Susie Stoddart, che è stata anche pilota di riserva della Williams e poi ha iniziato a gestire il suo team di Formula E. Si sono incontrati la prima volta a Hockenheim e nel 2017 hanno annunciato la nascita del primo figlio.

Ne ha anche altri due, nati dal precedente matrimonio con Stephani da cui ha divorziato dopo dieci anni. Hanno mantenuto buoni rapporti, ha raccontato, e trascorrono le feste insieme. Ma lontano dalle luci della ribalta. Quelle, Wolff le accetta solo per il suo ruolo di team principal della Mercedes che domina la F1 ibrida.

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