F1, GP Francia 1990: Prost festeggia la centesima vittoria Ferrari – Video

Alain Prost celebra al GP Francia 1990 il centesimo successo della Ferrari. Fino a 3 giri dalla fine, in testa c’era la Leyton House di Ivan Capelli

F1, GP Francia 1990: Prost festeggia la centesima vittoria Ferrari - Video
F1, GP Francia 1990: Prost festeggia la centesima vittoria Ferrari – Video

Domenica 8 luglio 1990 non è una giornata come le altre per chiunque ami lo sport. Nel pomeriggio si corre l’ultima edizione del GP Francia a Le Castellet prima del rientro del circuto in calendario nel 2018. La sera, all’Olimpico, la Germania batterà l’Argentina in una delle più noiose finali nella storia dei Mondiali di calcio. I tifosi italiani osservano la finale di Roma senza aver ancora smaltito la delusione per la sconfitta in semifinale contro l’Argentina: non lo è del tutto nemmeno adesso, a più di trent’anni di distanza. Ma il pomeriggio hanno avuto qualcosa da festeggiare, la centesima vittoria della Ferrari in Formula 1.

L’ha firmata Alain Prost, che ha vinto anche il precedente gran premio in Messico e lotta per il titolo con il suo più grande rivale, Ayrton Senna. Il professore, che ha dovuto usare un motore da gara anche in qualifica, parte quarto. In pole c’è l’altro ferrarista, il “Leone” Nigel Mansell davanti alle due McLaren di Berger e Senna.

La F1-90 del Professore e del britannico è basata sul visionario progetto della 639 di John Barnard. Ha il cambio semi-automatico, le fiancate lunghe, le barre di torsione al posto delle molle nelle sospensioni diventate poi una costante in Formula 1.

Mansell parte meglio di Berger si piazza in testa, Senna mantiene il terzo posto davanti a Prost che rientra ai box al giro 26. Mansell aspetta il trentesimo, le McLaren tardano ancora ma perdono molto più tempo ai box. La sosta di Senna dura 12 secondi, quella dell’austriaco 16. A quel punto, in testa ci sono le due Leyton House di Ivan Capelli e Mauricio Gugelmin, che in Messico non si sono nemmeno qualificate. Ma in Francia hanno tentato l’azzardo, completare tutta la gara senza mai fermarsi ai box.

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Leyton House, la creazione di Newey

Leyton House, la creazione di Newey (foto Getty)
Leyton House, la creazione di Newey (foto Getty)

La GC901, questa la sigla che identifica la monoposto, è una delle prime creazioni in Formula 1 di Adrian Newey. E’ una vettura affusolata, molto stretta tanto che i piloti devono completare dei veri e propri equilibrismi per entrare nell’abitacolo e non farsi male alle nocche delle mani quando cambiano marcia. Il motore V8 Judd non è molto competitivo, così Newey elabora un’ala anteriore con più profili ed estremizza le linee. La Leyton Hose è una vettura scomoda, molto rigida per cui i piloti soffrono di più sulle piste con asfalto sconnesso. Ma in Francia, le due vetture volano.

In un’intervista del 2016 a Motorsport.com, Ivan Capelli ha ricordato come in quella gara abbia corso con un’ala anteriore asimmetrica: prima della gara, ha dato un grado in più solo dal lato destro. Capelli sa che può gestire bene le gomme. C’è solo un punto davvero critico, la curva di Signes, la più bella del tracciato: si è imposto di non percorrerla in pieno per non danneggiare la gomma anteriore sinistra e il piano del team.

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La vittoria di Prost al GP Francia 1990

Prost vinse il GP 1990. La foto sul podio con Senna, terzo (foto Getty)
Prost vinse il GP 1990. La foto sul podio con Senna, terzo (foto Getty)

Mansell è costretto al ritiro, Prost insegue Gugelmin che si difende in curva grazie all’aerodinamica sofisticata. Alla lunga, però, la maggiore potenza del V12 Ferrari fa la differenza. Al 60mo giro, Prost lo passa. Ne mancano venti al traguardo.

Capelli, che passerà in Ferrari nel 1992, trascorre 46 giri in testa alla corsa. Al terzultimo passaggio, quando già pregusta una vittoria da leggenda, proprio alla curva di Signes la pressione dell’olio sale oltre il livello di guardia. Deve rallentare, Prost lo passa e si avvia verso la vittoria.

“Ha qualcosa in più che non gli deriva dall’esperienza. E’ classe pura” commenta Gianni Agnelli, riporta il giorno dopo la Gazzetta dello Sport. “Ora questa macchina può davvero vincere dappertutto” dice Prost, che racconta il duello con Capelli. “Era più veloce in accelerazione, aveva una macchina più scarica. Ho deciso di passarlo nel finale, forse sarei dovuto essere più aggressivo ma non volevo prendere rischi inutili“.

Capelli chiude comunque al secondo posto, come in Portogallo nel 1988. “E’ la nostra gara dell’anno” ammette. Il pilota italiano si mette alle spalle Senna, la Benetton di Nelson Piquet, Berger e Riccardo Patrese, l’ultimo ad andare a punti.

Con quel successo, il Professore riapre il Mondiale: dopo sette gare, ha 32 punti, tre in meno di Senna che guida la classifica. “Non ho mai guidato bene come nel 1990” ha detto Prost all’Equipe, “peccato solo che non sia riuscito a vincere il Mondiale”. Decisivo, a Suzuka, il secondo capitolo del duello finale con Senna, che lo spinge fuori pista alla prima curva.

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