F1 GP Bahrain, Hamilton ammette: “Lotta più serrata nel 2021”

Hamilton in conferenza stampa dal Bahrain si dice motivato per l’inizio del Mondiale 2021 di Formula 1. Parla anche dei diritti umani.

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton (Getty Images)

Lewis Hamilton parte come favorito nel campionato 2021 di Formula 1. L’obiettivo è vincere l’ottavo titolo mondiale, diventando così il più vincente della storia di questo sport.

Nel weekend inizia la stagione con il Gran Premio del Bahrain e c’è curiosità di vedere se il pilota inglese sarà ancora davanti. Nei test c’è stato qualche problema in Mercedes e dunque bisognerà vedere se la scuderia di Brackley inizierà da punto di riferimento della griglia come avviene ormai da anni.

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Formula 1, GP Bahrain: Hamilton in conferenza stampa

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton (Getty Images)

Hamilton oggi ha parlato in conferenza stampa dal circuito di Sakhir delle sue sensazioni in vista dell’inizio di questo Mondiale 2021 di Formula 1: «Siamo nelle migliori condizioni considerando i soli tre giorni di test. I ragazzi hanno raccolto tanti dati e li hanno analizzati. Ora c’è il momento della verità. Vengo qui con ottimismo. Quale sarà la minaccia? Non so, lo scopriremo. Ci sono tanti team forti e penso che la battaglia sarà più serrata».

Successivamente a Lewis viene chiesto di indicare tre desideri che chiederebbe a un Genio ipotetico: «Ho la fortuna di avere più o meno tutto quello che desideravo. Quindi chiederei qualcosa per gli altri. In primis l’uguaglianza per tutti. L’altra cosa è che nessuno dovrebbe avere fame nel mondo di oggi, c’è cibo per tutti. Il terzo desiderio è non avere più problemi climatici, chiederei al genio di guarire il mondo».

Al driver Mercedes viene domandato se ha avuto modo di parlare con il principe de Bahrain, come aveva detto di voler fare, in merito alla situazione nel Paese asiatico: «Negli ultimi mesi mi sono istruito sulla questione. In questi anni non ero consapevole di tutto ciò che riguarda i diritti umani, ho parlato con legali e associazioni come Amnesty International e anche con l’ambasciatore britannico in Bahrein. Sono stati fatti alcuni passi nella direzione giusta, sono impegnato nell’impegnare nel modo migliore possibile».

Successivamente il sette volte campione del mondo parla della situazione tecnica in Mercedes dopo il test: «Abbiamo cercato di capire i problemi avuti. Siamo solo a inizio stagione, tutti hanno lavorato 24 ore su 24 per correggere i problemi normali che si verificano con un auto nuova e con cambio di regolamento. Sono sicuro che hanno fatto del loro meglio. Sarà comunque una fatica portare la macchina al livello in cui vogliamo».

Si torna a parlare delle cause per cui si è speso nel corso del 2020: «Non posso ignorare il fatto che lo scorso anno sia stato molto pesante per me. Abbiamo imparato di più, ho cercato di istruirmi maggiormente sulle cose che accadono nel mondo e ho proseguito anche in questo inverno. Sento energia e responsabilità non restare in silenzio come qualcuno vorrebbe. È stato positivo inginocchiarsi per far sapere alla comunità afro-americana che li ascolto. Non posso risolvere tutto, però voglio fare il massimo possibile. Importante che anche la Formula 1 si stia impegnando. Inginocchiarsi può servire anche ai ragazzi che ci vedono dalla TV e che possono imparare».

Si prosegue parlando di diritti umani e Hamilton aggiunge: «Non sono io a scegliere dove andiamo a correre. Abbiamo una grande responsabilità, i diritti umani non dovrebbero essere un problema politico. Tutti meritiamo diritti uguali. Non so se la Formula 1 debba prendersi delle responsabilità, però io cerco di fare la mia parte. Io non credo che bisognerebbe andare in certi Paesi ignorando quello che succede».

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