Italia in Zona Gialla: cosa cambia per gli spostamenti tra Regioni

A partire da domani, lunedì 26 aprile, la maggior parte dell’Italia sarà in “Zona Gialla”. Sono previste importanti novità per gli spostamenti tra Regioni.

Zona Gialla
Traffico Italia (Foto: Getty Images)

A partire da lunedì 26 aprile la maggior parte delle Regioni italiane sarà in “Zona Gialla” (Puglia, Sicilia, Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta in “Zona Arancione”, solo la Sardegna in “Zona Rossa). Un cambiamento importante, non solo per le attività commerciali che potranno riaprire ma anche perché torneranno a essere possibili con meno vincoli gli spostamenti tra Regioni. Finora, infatti, questi erano consentiti solamente “per motivi di lavoro, salute o necessità“, da giustificare comunque tramite autocertificazione.

In caso di viaggio da una Regione “Gialla” a un’altra che si trova nella stessa fascia di colore sarà possibile muoversi liberamente. Chi finora non aveva potuto raggiungere un parente o un amico potrà quindi farlo senza particolari rischi.

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Traffico a Milano (Foto: Getty Images)

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Spostamenti tra Regioni: cosa cambia dal 26 aprile

Parzialmente differente è invece la situazione per chi deve invece raggiungere una Regione che è stata collocata in “Zona Arancione” o in “Zona Rossa“. In questo caso, infatti, sarà possibile spostarsi anche per motivi di turismo, ma solo a determinate condizioni.

E’ necessario infatti essere dotati di quello che è chiamato “pass verde“, che viene concesso a chi ha completato il ciclo vaccinale, a chi è guarito dal Covid (è necessario presentare carta firmata dall’ospedale dove si è stati ricoverati o dal medico di base) o sottoporsi a tampone o test molecolare rapido entro 48 ore dalla partenza. La certificazione è necessaria anche per i minori. Gli unici a godere di un’esenzione sono i bambini al di sotto dei due anni. Sia per chi ha effettuato il vaccino sia per i guariti dal Coronavirus la documentazione ha una validità di sei mesi.

Le certificazioni verdiche sono state rilasciate da uno degli Stati membri dell’Unione Europea sono considerate valide anche in Italia, come precisato da Palazzo Chigi.

 

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