Roberto Mancini, sapete qual è stata la sua prima Auto: la scelta del CT

Sapete qual è stata la prima auto di Roberto Mancini, il CT dell’Italia? La scelta dell’ex calciatore ai tempi della Sampdoria

Roberto Mancini
Roberto Mancini (LaPresse)

Il CT Campione d’Europa Roberto Mancini che a marzo si giocherà la possibilità di portare l’Italia al Mondiale attraverso gli spareggi, è un grande appassionato di auto. E’ stato lo stesso allenatore a confermarlo in una recente intervista rilasciata ad Automese. L’auto dei suoi sogni era la Volkswagen Golf GTI, la versione più sportiva della vettura arrivata oggi all’ottava generazione.

E, con il suo primo stipendio riuscì a realizzare quel sogno, comprando proprio l’auto tedesca. Eppure la Golf non è stata la prima auto posseduta dall’attuale CT dell’Italia. Per sua stessa ammissione, infatti, si è trattato di una A112 con targa di Agrigento acquistata da Salvatore Vullo, all’epoca suo compagno nella Sampdoria.

Se la bellezza e l’estetica continuano ad essere punti di riferimento per Mancini nell’acquisto di una nuova auto, il CT ha anche ammesso come le priorità siano diventate la comodità e la sicurezza.

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Roberto Mancini e la A112: alla scoperta dell’auto

Autobianchi A112
Autobianchi A112 (screen Youtube)

La A112 è stata una vettura prodotta dall’Autobianchi tra il 1969 ed il 1986. Una vettura di piccole dimensioni realizzata dalla Fiat – che era la controllante di Autobianchi – soprattutto per tamponare l’enorme successo riscosso dalla Innocenti Mini.

Otto le serie realizzate della vettura; nella prima, in commercio tra il 1969 ed il 1973, la A112 montava un motore FIAT 100, quattro cilindri in linea in grado di erogare 44 cavalli di potenza, di 903 cc di cilindrata e di derivazione della 850. Il cambio era naturalmente manuale a quattro marce e la velocità massima di 144 km/h.

Nella Sampdoria Mancini arrivò nel 1982 ed è quindi ipotizzabile come la A112 in suo possesso fosse della quinta serie, in produzione tra il 1979 ed il 1982. Fu, quella, una delle versioni più riuscite ed apprezzate dagli automobilisti. In quattro versioni, Junior, Elegant, Elite ed Abarth, il restyling coinvolse la carrozzeria, dotata di mascherina nuova e paraurti in plastica così come i fascioni laterali.

Il motore, sulla Junior, era un 903 cm³ di cilindrata con 42 cavalli ed un cambio a quattro marce. Decisamente più potente ed accessoriata l’Elite, con cambio a 5 marce, accensione elettronica ed un motore da 965 cm³, lo stesso impiantato sulla versione Elegant. Il contagiri era elettronico, i fari alogeni, mentre all’interno sedile posteriore sdoppiato e quello anteriore con lo schienale regolabile in altezza ed inclinazione. Vernice metallizzata e cerchi in lega, invece, erano a richiesta. Più potente, invece, il motore della versione Abarth, il 1049 di cilindrata con accensione elettronica e cambio a 5 marce in grado di regalare più brio sia in accelerazione che in ripresa.

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