GP Qatar, Losail debutta nella Formula 1: le differenze con la MotoGP

GP Qatar, la Formula 1 arriva su una pista inedita, fino ad ora utilizzata soltanto nella MotoGP. Curiosità e caratteristiche del circuito

GP Qatar, Losail debutta nella Formula 1: le differenze con la MotoGP
GP Qatar, Losail debutta nella Formula 1: le differenze con la MotoGP (Getty)

La Formula 1 è pronta a debuttare nel GP in Qatar: prima volta a Losail per le monoposto, che arrivano nel Golfo Persico dopo Messico e Brasile. La penisola araba ospita da ben 17 anni la MotoGP, e in questa stagione apre per la prima volta anche alle F1. La pista fu costruita in appena un anno con l’opera incessante di mille lavoratori. Costò ben 54 milioni di euro e fu inaugurata nel 2004 con la MotoGP. Tre anni dopo, dal 2007, si iniziò a correre in notturna, caratteristica che portò al montaggio di un potente impianto di illuminazione da ben 3600 grossi punti luce.

La pista è lunga 5.380 metri, con il rettilineo principale che supera di poco il chilometro. Alcune caratteristiche resteranno in comune con quella della MotoGP, come la speciale erba artificiale che non attira la sabbia del deserto che circonda il circuito. Gli appassionati sanno bene che una delle caratteristiche principali di Losail è l’impressionante frenata che arriva subito dopo la prima curva: una delle più impegnative del campionato mondiale. Lo stesso impatto si avrà anche con le monoposto.

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MotoGP Losail Qatar
Un’immagine del circuito del Losail in Qatar con la MotoGp (Getty Images)

Formula 1, GP Qatar: cosa cambia a Losail rispetto alla MotoGP

Soltanto uno il pilota che già conosce Losail: si tratta di Sergio Perez, che ci corse nel 2009 in GP2 Asia. La MotoGP corre su questa pista da ben 18 anni e sarà confermata anche la prossima stagione. A differenza di quanto si pensi, l’asfalto è ancora quello posato nel 2004 e non è mai stato rifatto: nemmeno in occasione della Formula 1. Non si tratta di “trascuratezza”, ma di una scelta: col tempo ha migliorato il grip ed è diventato leggermente abrasivo. In questo modo l’usura degli pneumatici è aumentata, con relative ripercussioni sulle strategie e le esigenze di guida. Una caratteristica con cui i piloti di Formula 1 dovranno fare i conti.

Nonostante l’erba artificiale, il circuito sarà comunque polveroso: un problema in più per le monoposto, che rispetto alle moto potranno risentire maggiormente della poca pulizia sull’asfalto, con conseguenze dirette sul grip. Va tenuto presente che le auto hanno, rispetto alle moto, accelerazioni maggiori e di conseguenza lo sono anche le frenate. Ecco perché quelle poderose che caratterizzano Losail potrebbero avere conseguenze difficili da prevedere sullo stile di guida dei piloti in gara.

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