Vespa, un esemplare davvero speciale: fu firmata da un grande pittore – Foto

Una Vespa fu la protagonista di un viaggio che la vide impegnata sulle strade di tutto il mondo. Ma prima un noto artista ne firmò la livrea.

Un mito senza fine. Sono ormai 75 anni che la Vespa accompagna la vita di appassionati e collezionisti, attratti dal fascino senza tempo di un’autentica icona. Negli anni, fu protagonista non solo sulle strade di tutti i giorni, ma anche al cinema, permettendole di diventare quel che è oggi.

Vespa Piaggio
Logo Vespa (Ansa Foto)

Oltre ai modelli di serie, la Piaggio ha poi prodotto varie edizioni speciali tuttora ricercate dai collezionisti che arrivano a spendere cifre davvero elevate per accaparrarsi quelle più rare e particolari.

Inoltre, ci sono anche tutte quelle Vespe che hanno una storia da raccontare. È il caso di una Vespa 150 S di produzione spagnola che, forse, è la più preziosa al mondo in virtù di un episodio che risale al lontano 1962.

La Vespa 150 S firmata da Salvador Dalì

Vespa Salvador Dalì

In particolare, il 25 luglio di quello stesso anno due studenti universitari spagnoli partirono da Madrid per compiere un giro del mondo in appena 79 giorni, incoraggiati dall’azienda che produceva i modelli Vespa da destinare al mercato iberico. Dunque, dopo aver preparato lo scooter in ogni dettaglio ed essersi assicurati il sostegno da parte della stessa azienda, i ragazzi iniziarono quella che di lì a poco sarebbe diventata una vera e propria impresa.

La Vespa fu immatricolata ad Albacete, cittadina della regione Castiglia-La Mancia. Proprio per questo, venne soprannominata la “Dulcinea”, nome ispirato al personaggio femminile del romanzo di Miguel de Cervantes Don Chisciotte della Mancia.

Prima di partire, i due ragazzi si recarono a Cadaques, dove incontrarono il celebre pittore Salvador Dalì che decorò la carrozzeria dello stesso scooter mettendovi la sua firma e il nome della sua compagna, nonché musa ispiratrice.

Dopodiché, ci fu la partenza, facendo rotta verso la Francia e in Italia, direzione Roma, dove furono ricevuti da Papa Giovanni XXIII. Da lì, Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, fino ad arrivare in Giappone. Poi, la traversata dell’Oceano Pacifico che li portarono negli Stati Uniti e quella dell’Oceano Atlantico con tappa nel Regno Unito. Da qui, il ritorno a casa, a Madrid esattamente 79 giorni dopo, arrivandovi il 12 ottobre, in occasione del Giorno della Hispanidad, festa nazionale spagnola.

Insomma, un’icona resa ancor più iconica dalla personalizzazione di uno dei più rinomati pittori del XX Secolo e dal viaggio di due ragazzi “qualsiasi”, capaci di realizzare un’impresa storica a bordo di una Vespa.

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