La pilota australiana Renee Gracie ha deciso di lasciare il mondo delle corse per quello dei film hard perché come pilota non riusciva a fare il salto di qualità. Ora lavora per un sito a pagamento e i suoi compensi sono a cinque zeri. Ogni settimana…
A una carriera automobilistica di successo ha preferito un futuro nell’industria del porno: “Non ho mai avuto problemi nel mostrarmi per quello che sono, non ho alcun senso del pudore – dice – per me è solo una questione di business. Le macchine e le corse resteranno una passione e mi mancheranno, ma certe offerte sono irrinunciabili”.
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Renee Gracie, la pilota che ha preferito spogliarsi
Si chiama Renee Gracie. Un volto da bambola, un fisico da modella, una mappa di tatuaggi degna di uno scaricatore di porto e un piede da pilota professionista. Velocissima in prova, estremamente aggressiva Renee è australiana e fa il suo esordio nelle corse amatoriali a soli dodici anni, con i kart. Nata a Kuraby, Brisbane, dice di avere iniziato a correre per spirito di emulazione e competizione nei confronti degli uomini. Inizia andando fortissimo ma gli sponsor le fanno la corte soprattutto per la sua avvenenza.
È comunque la prima donna a correre nella Porsche Cup Australiana mettendosi in luce anche con qualche bel risultato. La sua immagine con tutti quei tatuaggi su addome gambe e petto, ma soprattutto il contrasto tra la sua immagine e il suo carattere, estremamente aggressivo, le consentono di arrivare alla pista. Ma non al successo.
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Tanti complimenti ma pochissimi soldi
I soldi sono pochi. La Ford la vuole alla guida di una delle sue Falcon e la ripaga con molta visibilità e un paio di Mustang GT: “La mia passione” dice Renee della sua rossa che di tanto in tanto porta a scalpitare in pista. Il suo parco auto è di tutto rispetto. Anche se le auto più belle sono arrivate dopo che ha lasciato le corse. Due Porsche, una vecchia BMW sportiva (“la mia old lady” come la chiama lei) e alcune Mustang.
Dopo un’esperienza nella Porsche Cup corre anche nel campionato SuperV8 con la scuderia di Paul Morris e poi con ProDrive e Dragon Racing. In tre anni tra campionato SuperV8 e Super2 Series scende in pista cinquanta volte, senza vittorie e con pochi piazzamenti ma facendosi un nome e una grandissima popolarità. Nel 2018, quando Gracie ha 23 anni e qualcuno le prospetta un futuro importante, forse addirittura in Formula 3 o in Nascar, la ragazza si chiama fuori. Non ha un soldo da parte e correre non le ha reso nulla, se non una grandissima popolarità. Dunque decide di monetizzare quella, insieme alla sua avvenenza.
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Dalle corse ai film hard
“Ho semplicemente scoperto che le corse mi divertivano ma non mi appassionavano più come prima” spiega e mette da parte il casco con il loro della principessa che porta le corna del diavolo, una citazione del suo gruppo preferito, gli AC-DC. La Devil Princess depone la corona e si dedica al soft core: “Ho caricato alcuni miei filmati amatoriali su una piattaforma pay e ho scoperto che la gente voleva semplicemente vedere me… Ho guadagnato molto di più con le mie produzioni che correndo: quando ero una pilota mi dovevo mantenere lavorando come commessa in un negozio di ricambi auto”.
Una svolta, anche se non era quella che i fan si aspettavano: “Sono contenta così, sono una persona realizzata, la migliore manager di me stessa. La mia famiglia ha accettato quello che faccio, mio padre mi è spesso accanto e mi dà ottimi consigli e almeno per ora, anche se mi sono arrivate altre offerte per correre non ho intenzione di tornare in pista”. Nella sua prima settimana di lavoro con collegamenti on line e produzioni soft core ha guadagnato tremila dollari. Ora la cifra è a cinque zeri e nelle sue settimane migliori l’assegno sfiora i 150mila dollari al mese.
Renee, che ha grande successo anche sui social ed è molto popolare in Australia, non esclude che un domani la pista possa tornare il suo parco giochi: “Ora sono contenta così e non cambierei quello che faccio per nulla al mondo. Ma di tanto in tanto prendo le mie auto e mi diverto ancora a correre in pista. In futuro non escludo di potere investire parte di quello che avrò guadagnato in un campionato serio, da fare dall’inizio alla fine. Ma non ora, non immediatamente….”