“Formula 1 a rischio annegamento”, Steiner spiega i pericoli per il circus

Quella che sta per partire con il GP d’Austria sarà una stagione difficilissima, sicuramente la peggiore nella storia della Formula 1. 

Gunter Steiner
Gunter Steiner, team principal della Haas (Getty Images)

Nemmeno l’austherity, la crisi del petrolio e alcuni cataclismi macroeconomici che hanno investito in passato le multinazionali dell’auto avevano inciso così tanto sul futuro del campionato automobilistico più amato del mondo.

LEGGI ANCHE > Ralf Schumacher: “La crisi in Formula 1 sarà devastante per tutti”

Formula 1 mai così in pericolo

Günther Steiner non è ottimista né pessimista. Piuttosto curioso di capire come e se la Formula 1 riuscirà a cavarsela anche questa volta: “Alla fine è come se fossimo fermi da anni – spiega il team princpal della Haas – e come se non avessimo corso un Grand Prix per anni. Questo periodo è stato lungo un’eternità, e solo ora vediamo la luce alla fine di il tunnel. C’è stato un momento in cui ho pensato che forse non saremmo più tornati in pista ma ora grazie a Dio possiamo tornare alle gare. Anche se non abbiamo un pubblico”.

La Formula 1 torna con le tribune vuote e i protocolli di sicurezza per la pandemia: “Ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi ma credo che tutti abbiano capito la difficoltà del momento e si siano adeguati. É  inutile nascondersi che il momento è drammatico. Il problema è anche finanziario, ma senza le corse quasi tutte le scuderie sarebbero fallite, parliamo di centinaia di persone che avrebbero perso il lavoro”

LEGGI ANCHE > Lady Gaga e il suo gara: un F150 portafortuna, il mito di Mercedes e Mustang

Gunter Steiner
Gunter Steiner, a destra, con il suo team: William Storey, e i piloti Romain Grosjean e Kevin Magnussen (Getty Images)

“Le scelte sono quelle giuste”

A nessuno piace l’idea di correre davanti alle tribune deserte: “…ma è un male necessario – dice Steinerperché se non avessimo corso sarebbero scomparsi anche i team. Siamo onesti… saremmo falliti tutti. Questo è solo il primo passo. Correre senza il pubblico è triste ma consentirà all’organizzazione di risparmiare moltissimi soldi e di ripartire. Se saremo bravi, e quindi non solo la FIA e il management del mondiale ma anche ogni singolo team, in qualche mese dovremmo cavarcela. Sperando che la pandemia ci dia una tregua. Il rischio annegamento resta, ci vorranno almeno una quindicina di gare per tenere la testa fuori dall’acqua”.

Anche la Haas è stata costretta a fare economie. La scuderia si ritroverà in Austria, niente test privati per verificare mezzi e piloti: “Guardiamo al futuro e cerchiamo di essere tutti positivi. Le otto gare in programma sono una scelta giusta e di buon senso. Non quella che ci salverà ma quella che al momento ci consente di guardare avanti. Dopo l’estate speriamo di avere altre corse e magari anche il pubblico. Ora l’importante è ripartire e fare vedere al mondo che siamo ancora vivi e in condizione di offrire spettacolo”.

Impostazioni privacy