Uber, avviata una causa in Olanda: cosa chiedono i rider

Continuano le polemiche e le controversie intorno al colosso americano Uber Technologies. Un sindacato britannico ha avviato una causa ad Amsterdam

Uber, avviata una causa in Olanda: cosa chiedono i rider
Uber, avviata una causa in Olanda: cosa chiedono i rider

Uber Technologies è sempre più nell’occhio del ciclone. Le polemiche non si sono certo fermate per effetto del commissariamento della divisione italiana del colosso del trasporto. Un sindacato britannico, App Drivers & Couriers Union (ACDU) ha avviato una causa presso il tribunale distrettuale di Amsterdam, competente per territorio considerato che la sede internazionale della compagnia si trova in Olanda.

I rider vogliono scoprire come funzionano gli algoritmi con cui Uber gestisce le operazioni, per verificare se siano state esercitate forme di discriminazione o disparità di trattamento. La causa, nelle intenzione di ACDU, dovrebbe rinforzare in futuro il potere contrattuale dei rider.Gli algoritmi e i dati danno molto controllo ma le persone che ne sono soggette spesso non ne sono consapevoli” ha detto Anton Ekker, l’avvocato che si occupa del caso, come riporta Repubblica. “Ai conducenti deve essere garantita piena trasparenza” Azeem Hanif, presidente dell’Adcu di Nottingham.

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Uber e non solo, la protesta in California

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Ma i conflitti tra i rider e le compagnie non finiscono qui. Un gruppo di autisti della Lyft in California ha accusato la compagnia di non aver acquistato abbastanza mascherine e dispositivi protettivi contro il Covid-19.

La questione, anche in questo caso, riguarda lo status dei rider che vengono contrattualizzati come lavoratori indipendenti da gruppi come Uber, Doordash, GrubHub, Instacart e simili. La legge della California, infatti, obbliga i titolari delle aziende a fornire mascherine e altri dispositivi ai dipendenti e non ai collaboratori. Per questo un centinaio di autisti hanno protestato nella baia di San Francisco.

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