Racing Point, freni copiati: la regola cambiata anche col suo voto

In un’intervista a Racefans, il team principal della racing Point ha svelato di aver votato la nuova regola sui condotti dei freni fatale alla scuderia

Racing Point, freni copiati: la regola cambiata anche col suo voto
Racing Point, freni copiati: la regola cambiata anche col suo voto

La Racing Point artefice del proprio destino. Secondo quanto dichiarato dal team principal Otmar Szafnauer a Racefans.com, il team ha votato all’interno dello Strategy Group per cambiare la regola in base alla quale poi è stata punita con 15 punti in meno nel Mondiale costruttori e 400 mila euro di multa.

Breve riassunto delle puntate precedenti. La nuova regola prevede che un team debba sviluppare i “brake ducts”, i condotti dei freni, autonomamente o delegarli a un fornitore esterno che lavori in esclusiva per quello specifico team. I condotti dei freni sono dunque “listed parts”, componenti protette, mentre le “non listed” possono arrivare da altre squadre ed essere dunque condivise.

La scuderia ha sostenuto di aver acquistato le prese dei freni della Mercedes, che fornisce i motori alla scuderia di Lawrence Stroll, quando ancora era consentito. Ha ricevuto, scrive il Messaggero, i file CAD, quelli di progettazione, per cui la Mercedes è stata considerata l’effettivo costruttore del pezzo, nonostante il redesign parziale dei tecnici della Racing Point.

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Racing Point, le parole del team principal

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Al momento della votazione, ha sostenuto Szafnauer, “eravamo convinti di non aver fatto niente di male, e lo siamo ancora adesso. Per questo non abbiamo chiesto alcun tipo di chiarimento prima di votare. Noi abbiamo ricevuto dati dalla Mercedes per una componente ‘non listed’ nel 2018 e abbiamo usato quei dati per disegnare i condotti dei freni. E’ completamente legale” ha dichiarato.

Ha anche spiegato anche che la FIA non avrebbe chiesto nulla al riguardo nel corso di un’ispezione nella sede del team prima dell’inizio della stagione. “Ne abbiamo addirittura parlato con loro” dice Szafnauer. “Ci hanno chiesto: come siete arrivati a questi condotti? Abbiamo detto loro come erano andate le cose. Ci hanno detto: Okay, e se ne sono andati. Perciò abbiamo pensato che fosse finita lì”.

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