Verstappen, non solo Formula 1: la carriera “mancata” dell’olandese

Max Verstappen è una delle realtà emergenti della Formula Uno, ma non tutti sanno come sia stato vicino a intraprendere una carriera in un altro sport.

Verstappen
Max Verstappen, pilota della Red Bull (Foto: Getty Images)

Ancora una volta ci troviamo a vivere una stagione letteralmente dominata dalla Mercedes e da Lewis Hamilton, che sembra sempre più vicino, salvo clamorosi colpi di scena, a conquistare il suo ennesimo titolo mondiale. L’unico che sembra essere in grado di contrastarlo, almeno parzialmente, è Max Verstappen, che sta dando conferma delle sue doti, valorizzate anche dalla sua spregiudicatezza.

Ormai da qualche anno l’olandese è uni dei giovani talenti del Circus, ma non tutti sanno come da ragazzo abbia tentato in un primo momento di seguire un’altra strada, spinto dalla grande passione per lo sport. Pur essendo figlio di due piloti (papà Jos è stato protagonista nella massima categoria del motorsport a quattro ruote, mamma Sophie era pilota di kart), l’olandese aveva iniziato a coltivare una passione per il calcio, come molti altri coetanei. In breve tempo, però, evidentemente, si è reso conto che quella non fosse la strada più adatta a lui.

Max Verstappen Silverstone
Max Verstappen, GP Silverstone (Getty Images)

 

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Max Verstappen è un calciatore mancato

Quando si è bambini spesso si tende a seguire l’esempio dei coetanei e praticare uno sport che permetta di stare insieme agli altri è spesso la scelta più naturale. In un Paese come l’Olanda il calcio è certamente una delle discipline più apprezzate e amate. Ne sa qualcosa anche Max Verstappen, che in un primo momento aveva cullato l’idea di dare calci a un pallone e provare a costruirsi una carriera in questo ambito.

Quando ero poco più di un bambino, forse non tutti lo sanno, ma io giocavo a calcio ha raccontato alla rivista olandese Quote -. Poi, però, mi sono reso conto di non avere un particolare talento per quello e così ho cercato di capire quale fosse la strada migliore per me. La strada della Formula Uno è stata quasi naturale non appena ho intuito come mi piacesse avere nelle mie mani il mio destino. E mettermi al volante permetteva di assecondare questo mio desiderio”.

Ora la Formula Uno e i suoi tanti appassionati non possono che ringraziare il pilota della Red Bull per la scelta fatta.

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