F1 GP Imola: da Villeneuve-Pironi a Schumacher-Alonso, le grandi rivalità

Il GP Imola ha acceso grandi rivalità, come quella fra Ayrton Senna e Alain Prost. Qui Schumacher ha visto esplodere l’erede Fernando Alonso

F1 GP Imola: da Villeneuve e Pironi a Schumacher e Alonso, le grandi rivalità
F1 GP Imola: da Villeneuve e Pironi a Schumacher e Alonso, le grandi rivalità

Imola accende le grandi rivalità, racconta e anticipa le passioni del mondo della Formula 1. Qui si è rotto il rapporto fra Gilles Villeneuve e Didier Pironi, qui Ayrton Senna e Alain Prost nel 1989 hanno smesso di essere semplici compagni di squadra. Qui nel 2005 Fernando Alonso si è candidato a erede di Michael Schumacher.

Pironi, il fatale tradimento a Villeneuve

Accordi non rispettati, patti traditi, rivalità che esplodono in mondovisione. Il gran premio di San Marino del 1982, che si corre nell’anniversario della Liberazione a Imola, mette in moto l’ingranaggio del destino. Gilles Villeneuve, che morirà in un incidente nelle prove del gran premio successivo a Zoelder, cova da Imola la rabbia che gli sarà letale. Il canadese accusa il compagno di squadra, Didier Pironi detto “Cicciobello” per il caschetto biondo come il celebre bambolotto, di avergli rubato la vittoria.

Al 44° giro le due Ferrari si ritrovano in testa con un vantaggio più che rassicurante di Michele Alboreto. I tifosi pregustano la prima vittoria stagionale di Villeneuve, scortato da Pironi. Ma il francese lo passa al giro 46. Il canadese si riporta davanti tre passaggi più in là. In tanti pensano che sia stata una manovra studiata per accendere un po’ la corsa. Quando però dal muretto espongono il cartello “Slow”, si intuisce che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Villeneuve interpreta bene il cartello e rallenta di un paio di secondi al giro. Pironi invece fa di testa sua.

Seguono sorpassi e contro-sorpassi. Quando Villeneuve va in testa rallenta, consapevole degli accordi interni. Aveva fatto lo stesso a Montecarlo e Monza nel 1979, restando dietro a Jody Scheckter. Ma Pironi, sempre alla Tosa, lo attacca ancora con tutta la forza che ha: prende la scia, lo fulmina e vola verso la vittoria. Villeneuve si sente tradito da un pilota che considerava un amico, che accompagnava sul suo elicottero a Maranello. È livido, al team dice poche gelide parole: «Cercatevi un altro pilota». Non vuole nemmeno salire sul podio. Finita la corsa a Montecarlo. Medita vendetta, troverà la morte.

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GP Imola 1989: Senna-Prost, l’inizio della rivalità

Proprio alla Tosa, sette anni dopo nel 1989, esplode la rivalità simbolo della Formula 1 moderna, Ayrton Senna contro Alain Prost. Corrono entrambi per la McLaren che ha dominato la stagione 1988. Dopo tre giri il GP San Marino a Imola deve essere interrotto perché Gerhard Berger è uscito di pista e la sua Ferrari “dal becco a papera” (invenzione futurista dell’ingegner Barnard) ha preso fuoco. L’austriaco, che diventerà grande amico di Senna, se la cava con una costola rotta e ustioni alle mani.

Così, si riparte dopo dieci minuti. Prost e Senna hanno un tacito accordo per non farsi male, ma al primo giro dopo la ripartenza il Professore attacca il brasiliano alla Tosa. Il rapporto fra i due precipita fino a quel 22 ottobre 1989, GP del Giappone a Suzuka, in cui si deciderà il Mondiale. Prost attacca Senna, che finisce fuori pista alla Triangle Chicane. E’ nelle vie di fuga, riparte solo grazie alla spinta dei commissari e per questo verrà squalificato.

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GP Imola 2005, il passaggio di consegne Alonso-Schumacher

La corsa di Senna, è storia nota, finisce alla curva del Tamburello il primo maggio del 1994. L’uomo più vicino alla Williams del brasiliano è Michael Schumacher, che vincerà quell’edizione per la Benetton poi scriverà pagine di storia, di gloria e leggenda per la Ferrari.

Proprio a Imola, nel 2005, battezza l’avvento del suo erede prima alla Benetton diventata Renault poi alla Ferrari, l’asturiano Fernando Alonso, in testa a metà gara a Imola. Dopo il pit stop, Schumacher è terzo con una ventina di secondi di ritardo da Jenson Button e oltre mezzo secondo dallo spagnolo.

Il tedesco però vola, gira a ritmi da qualifica e a venti giri dalla fine è dietro la BAR del britannico. In una stagione senza ali mobili e aiuti, sorpassare a Imola non è facile, perciò il muretto Ferrari pensa anche di anticipare la seconda sosta. Oggi si direbbe “tentare l’undercut”.

Ma non serve. Alla variante alta, Schumacher si infila e fa impazzire di gioia i tifosi sulle tribune dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Si fermano in successione Alonso e Schumacher, primo e secondo, a tredici giri dalla fine. L’inseguimento del tedesco non va a buon fine. Lo spagnolo si difende da campione, vince la gara e vincerà il Mondiale.

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