Robotaxi, in Cina i mezzi a guida autonoma: come funzionano

Robotaxi a guida autonoma: svolta nella città cinese di Chingsha. I dettagli ed il funzionamento

Robotaxi
Robotaxi (Getty Images)

In Cina, nella città di Changsha, è arrivato il Robotaxi. Già dalla scorsa primavera, gli abitanti dei quartieri residenziali del capoluogo cinese di Hunan ma anche dell’area commerciale, possono usufruire del taxi senza conducente. Una vera e propria rivoluzione che è valso alla città l’appellativo di “Città della guida intelligente“. Niente più conversazioni con il tassista, quindi, niente più contatto umano ed interazioni, che ai tempi del Covid è anche positivo e raccomandato. I taxi sono teleguidati e gestiti dall’Hunan Apollo Intelligent Transportation sito a Xiangjiang. A questo progetto hanno partecipato la FAW Hongqi, casa automobilistica cinese che ha fornito le vetture, e la Baidu, colosso specializzato nei robot, l’intelligenza artificiale.

Il Robotaxi può essere chiamato o prenotato attraverso un’app, la Baidu Map e, nella fase di test, c’è il personale di sicurezza al posto di guida che deve solo controllare il corretto funzionamento del sistema ed intervenire solo in caso di emergenza.

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Robotaxi, sperimentati anche gli autobus a guida autonoma

Robotaxi - app cellulare
Robotaxi (Getty Images)

Le condizioni della viabilità, come il funzionamento dei semafori e le incognite relative agli altri automobilisti ed ai pedoni sono controllate dal touchscreen dell’auto che rileva le informazioni e gestisce migliaia di dati al secondo“; una spiegazione decisamente rassicurante quella data dal direttore del reparto del funzionamento e dei test Cheng Li.

Chengsa, però, è una vera e propria città laboratorio. Come spiegato dallo Smart Tech Center Innovation di Xiangjiang, nel capoluogo sono stati sperimentati – già da due anni – anche gli autobus a guida autonoma. Anche in questo caso, il conducente deve solo controllare che il computer gestisca al meglio tutti i comandi, dal volante fino all’accelerazione ed al freno. La sperimentazione è avvenuta su un tragitto di poco meno di 8 km che consta di 22 fermate ed i test sono risultati positivi. Il livello di automazione degli autobus è L4, cioè alto, mentre quello dei taxi è L3, “automazione condizionale” a dimostrazione di come i lavori siano già ad ottimo punto.

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