Autostrade, l’Unione Europea chiede chiarimenti: cosa rischia l’Italia

Autostrade, l’Unione Europea ha chiesto chiarimenti sulle norme del Milleproroghe in materia di concessioni autostradali. 

Autostrade, l'Unione Europea chiede chiarimenti: cosa rischia l'Italia
Autostrade, l’Unione Europea chiede chiarimenti: cosa rischia l’Italia (foto Getty)

La Commissione Ue chiede all’Italia chiarimenti sulle nuove misure legislative in merito alle concessioni autostradali. Come ha anticipato il Corriere della Sera, il riferimento è al Milleproroghe 2019. Quattro le domande formulate, a cui l’Italia deve inviare risposta entro 10 settimane. La procedura può aprire ufficialmente la strada della procedura di infrazione contro l’Italia.

Tecnicamente è solo un atto preliminare. Al centro c’è la misura in base alla quale il governo ha quasi azzerato l’indennizzo da versare se si revoca il contratto di concessione delle autostrade.

Gli azionisti di minoranza di Atlantia, scrive il Gazzettino, avrebbero fatto pressione su Bruxelles perché l’UE fermasse la nuova normativa del Governo italiano accusato di aver violato le regole europee. La Commissione chiede spiegazioni sulle norme che consentono le modifiche unilaterali dei termini e la libertà di circolazione dei capitali.

Inoltre, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, vengono chiamati in causa la certezza del diritto e la tutela del legittimo affidamento. Anche l’assegnazione provvisoria ad Anas, dopo la revoca ad Atlantia come conseguenza del crollo del ponte Morandi di Genova, sarebbe in linea teorica incompatibile, osserva la Commissione, con le direttive europee.

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Autostrade, le possibili conseguenze per l’Italia

Autostrade, le possibili conseguenze per l'Italia (foto Getty)
Autostrade, le possibili conseguenze per l’Italia (foto Getty)

La mossa ufficiale era attesa dall’estate scorsa. Ma è un segnale forte che, secondo gli analisti di Equita SIM, scrive Trend Online, potrebbe portare a una ridefinizione degli accordi e magari a un rinnovo con Atlantia. Se le risposte non fossero soddisfacenti, l’Italia potrebbe andare incontro a una procedura di infrazione.

Di fatto, rischia di cadere il meccanismo messo a punto dal Governo per spingere la famiglia Benetton ad uscire da Autostrade per l’Italia. Secondo La Stampa, è quasi certo a questo punto che Cassa Depositi e Prestiti chiederà un rinvio per presentare la sua offerta sull’88% di ASPI. La Cdp interviene con il supporto del Fondo Macquarie e Blackstone, ma la due diligence non dovrebbe terminare entrp il fine settimana.

Autostrade per l’Italia potrebbe a quel punto scindersi. Atlantia, infatti, ha messo sul mercato la sua quota della società e ha fissato al 31 marzo il limite massimo per presentare le offerte. La partita è ancora aperta.

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