Gianfranco Mazzoni, la Formula 1 in Rai negli anni d’oro di Schumacher

Gianfranco Mazzoni ha raccontato la Formula 1 in Rai dal 1990 al 2017, prima in radio e poi in televisione. La sua storia

Gianfranco Mazzoni, la Formula 1 in Rai negli anni d'oro di Schumacher (foto Getty)
Gianfranco Mazzoni, la Formula 1 in Rai negli anni d’oro di Schumacher (foto Getty)

Le ultime curve per Michael Schumacher, inseguito vanamente da Mika Hakkinen! Il titolo mondiale non gli può sfuggire!”. Comincia a esultare già prima dell’ultima chicane, Gianfranco Mazzoni, al GP Giappone 2000. Poi, al traguardo può lasciar andare tutta la sua gioia. “Michael Schumacher, campione del mondo” scandisce, “riporta il titolo iridato a Maranello, ventun anni dopo Jody Scheckter! I colori dell’arcobaleno sulle insegne del Cavallino Rampante”.

Gianfgranco Mazzoni, abruzzese, ha raccontato la Formula 1 prima in radio e in poi in tv, per la Rai. La sua voce ha accompagnato le stagioni migliori di Schumacher in Ferrari. L’esperienza televisiva iniziò a Tv Teramo. Nell’epoca pionieristica delle televisioni libere, è il secondo canale via cavo in Italia dopo Tele Biella

Figlio di due professori, con un nonno amante del teatro, è entrato in Rai presto, inizialmente facendo la spola tra Pescara e Teramo. La prima significativa esperienza sportiva matura, alla radio, con la squadra più amata dagli italiani, quella di “Tutto il calcio minuto per minuto”.

E’ spesso il “secondo” di Enrico Ameri, il radiocronista principale con una contrapposizione stilistica e una non celata rivalità interna con Sandro Ciotti. Mazzoni si occupa delle informazioni da bordo campo, delle interviste.

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Mazzoni, il “cordiale saluto” dal mondo della Formula 1

Gianfranco Mazzoni alla premiere di Planes 3D (foto Getty)
Gianfranco Mazzoni alla premiere di Planes 3D (foto Getty)

Il suo “cordiale saluto” ha accompagnato per anni i fine settimana degli italiani. Ha seguito la Formula 1 prima per la radio, dal 1990 al 1996, in cui è stato anche premiato come Giornalista sportivo dell’anno dal CONI.

Dal 1997 ha iniziato l’esperienza come telecronista. Inizialmente ha avuto accanto l’ex pilota René Arnoux. Dal 1998, poi, è iniziata la lunga partnership con Ivan Capelli in cabina di commento, e i contributi dai box degli ingegneri Giorgio Piola e Giancarlo Bruno, degli inviati Ettore Giovannelli e Stella Bruno.

Ha conosciuto Ayrton Senna che, ha confessato al “Centro” nel 2017, rispondeva solo alle domande che riteneva non banali. Ha raccontato gli undici titoli tra piloti e costruttori di Schumacher e della Ferrari tra il 1999 e il 2005. Nella citata intervista, ha anche raccontato che le critiche in diretta al tedesco dopo l’incidente con Gilles Villeneuve a Jerez nel 1997 hanno generato momenti di alta tensione con Montezemolo. “Stavo per giocarmi la carriera” ha ammesso Mazzoni, che è stato anche tra i doppiatori del cartone animato Cars.

Negli anni, si sono sviluppati momenti di complicità, anche grazie ad eventi come la sciata a Madonna di Campiglio tra il team Ferrari e i giornalisti. Ha conosciuto Patrese, è diventato amico dei piloti abruzzesi Jarno Trulli e Tonio Liuzzi. Ha costruito un buon rapporto con Alonso, Fisichella, Barrichello, Kubica. Poi è cambiato tutto. Non solo nello stile delle telecronache.

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