Jonathan Rea, la frustrazione del campione SBK: il motivo è inequivocabile

È una leggenda del Mondiale Superbike, ma Jonathan Rea avrebbe gradito cimentarsi da pilota titolare anche in MotoGP. È frustrante per lui non aver avuto la chance giusta.

Jonathan Rea
Jonathan Rea (Getty Images)

Niente MotoGP per Jonathan Rea nel 2022. Nonostante le voci su un possibile approdo sulla Yamaha del team Petronas SRT, alla fine rimarrà ancora nel Mondiale Superbike.

Rispetterà il contratto con Kawasaki, casa con la quale ha vinto sei titoli consecutivi e con la quale sta lottando per conquistare il settimo. La casa di Akashi probabilmente lo avrebbe liberato se avesse avuto una proposta a lui gradita, però neanche stavolta si sono verificate le condizioni per un passaggio nella top class del Motomondiale.

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Superbike, Jonathan Rea avrebbe voluto mettersi alla prova in MotoGP

Jonathan Rea
Jonathan Rea (Getty Images)

Rea della sua situazione e del suo futuro ha parlato al sito ufficiale WorldSBK, non nascondendo del dispiacere: «Mi sento nel momento migliore della mia carriera. Per quanto riguarda la MotoGP, sono un po’ frustrato onestamente. Sono un sei volte campione del mondo e ho bussato alla porta di alcuni team, ma non si è aperta mai. Non so perché, comunque sono felice di dove sono e di ciò che ho conquistato».

Il sei volte campione del mondo Superbike ha assaggiato la MotoGP solo nel 2012, quando Honda lo chiamò a sostituire Casey Stoner a Misano e Aragon. Quelle sono le uniche sue apparizioni nella categoria. Avrebbe voluto averne altre, da pilota titolare, però difficilmente accadrà.

Johnny va verso i 35 anni ed è complicato che un team importante della MotoGP gli dia un’occasione. Comunque, il nord-irlandese non ritiene ancora vicina la fine della sua carriera: «Voglio ancora vincere nel Mondiale SBK. Ma verrà il giorno di smettere. Forse mancano due o tre anni». Fino al 2023 o al 2034 dovremmo vederlo ancora in pista.

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