Auto volanti, in Australia la prima gara ufficiale dei super droni – Video

Si è svolta la prima gara ufficiale con le auto volanti “Airspeeder”, un evento senza precedenti. È pronto a partire anche il campionato

Auto volanti "Airspeeder", in Australia la prima gara ufficiale - Video
Auto volanti “Airspeeder”, in Australia la prima gara ufficiale (Getty)

Gli “Airspeeder” sono dei droni giganti, letteralmente chiamati “Auto volanti”. Si tratta di grossi apparecchi che possono raggiungere la velocità di 100 km/h e che come ogni drone viene controllato da remoto. Già dallo scorso inverno si erano diffuse le voci di un vero e proprio campionato di queste macchine volanti, che hanno un aspetto che ricorda un vero e proprio razzo, ma anche una macchina sportiva.

La pandemia, però, ha ritardato il tutto. Il progetto, tuttavia, è andato in porto e in Australia si è “corsa” la prima drag race tra due prototipi di Airspeeder. Le auto volanti hanno gareggiato per dimostrare il potenziale di questi apparecchi (nome ufficiale eVTOL), che sono costruiti dalla Alauda Aeronautics. Gli speeder, come vengono chiamati, volano comandati da remoto. I “piloti” sono seduti in vere e proprie riproduzioni di un abitacolo sportivo, e sono aiutati da visori FPV.

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Auto volanti “Airspeeder”, in Australia la prima gara ufficiale

Per loro feeback atipici per un migliore controllo grazie a delle tute speciali. In sostanza, i piloti dei droni hanno la sensazione di essere a bordo del velivolo. L’esperimento non si concluderà con la gara: nel 2022 è previsto il primo e vero Grand Prix nel 2022, ossia un campionato con la partecipazione di quattro squadre. Sarà la premessa per il primo torneo mondiale, che si chiamerà Airspeeder EXA Series, e che è previsto nel 2023.

Il progetto prevede che in futuro i piloti potranno salire direttamente a bordo dei “super droni”. Interessati a questo nuovo progetto ci sono team del mondo del motorsport, ma anche dell’aviazione, così come dal settore tecnologico avanzato e perfino del gaming. La sensazione è che se si troveranno le sponsorizzazioni giuste, questo nuovo sport possa diventare qualcosa di concreto e non solo sperimentale.

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