Ferrari, l’orgoglio di Binotto: mai vista una cosa del genere

Mattia Binotto sottolinea un aspetto assolutamente sorprendente sul lavoro svolto recentemente alla Ferrari 

Una Ferrari competitiva come mancava da anni. La F1-75 ha centrato l’obiettivo di far tornare a vincere la scuderia di Maranello. Questa la missione che il team si era prefissato dopo gli ultimi due anni difficili ed è stata portata a termine anche se le ultime gare hanno chiarito in maniera inequivocabile che per il titolo serve ancora lavorare e anche molto.

Mattia Binotto
Mattia Binotto (La Presse)

Questo però non mina la fiducia di Mattia Binotto nella propria squadra. Il team principal della Rossa è stato al centro delle critiche per aver difeso la strategia adottata al muretto nell’ultimo GP, ed ora rivendita con orgoglio il lavoro compiuto dai propri uomini per mettere a disposizione di Leclerc e Sainz una vettura competitiva. Competitiva è soprattutto la power unit che, al netto dei problemi di affidabilità, ha fatto un passo avanti notevole rispetto a quella dello scorso anno.

Binotto da questo punto di vista, in un’intervista a ‘motorsport’, spiega: “Posso dire che per la fronte power unit, ciò che siamo stati in grado di sviluppare durante la scorsa stagione per il 2022, è qualcosa che nel corso di più di 25 anni trascorsi a Maranello non ho mai visto. È un esempio di ciò che questa squadra è in grado di fare“.

Ferrari, Binotto esalta il lavoro del team

Binotto
Binotto © LaPresse

L’ingegnere a capo della divisione sportiva della Ferrari esalta il lavoro fatto dalla propria squadra e ne rivendica i risultati: “Abbiamo fatto sulla power unit un lavoro fantastico: ho visto la dinamica in termini di sviluppi ingegneristici, le conversazioni e le interazioni tra i gruppi e quando osservavo la stessa dinamica tra motoristi e telaisti avevo la certezza che stavamo lavorando bene“.

Binotto era consapevole che il lavoro della squadra avrebbe dato i suoi frutti perché “sapevo che si stava lavorando bene e sapevo che gli obiettivi prefissati li stavamo raggiungendo“. Il manager era consapevole anche che puntare sulle prestazioni avrebbe portato a perdere qualcosa in tema di affidabilità: “Abbiamo dato priorità alle performance rispetto all’affidabilità. C’è da ricordare che anche per  power unit c’è stata una restrizione del numero di ore che si possono utilizzare al banco prova“.

Ciò ha avuto ripercussioni sul lavoro: “Essendoci questi vincoli, occorrono fare delle scelte“. La Ferrari lo ha fatto puntando sul recuperare le prestazioni sapendo che “le problematiche relative all’affidabilità possono sempre essere risolte in un secondo momento“.

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