Una Vespa Piaggio unica nel suo genere: per chi la guidava era tutta un’altra cosa

Negli anni Sessanta Piaggio propose una Vespa che spiccava per prestazioni e per una caratteristica che la rendeva diversa da tutte le altre.

Una storia lunga e di successo quella dell’intramontabile Vespa che da oltre 75 anni continua ad essere presente sulle strade di tutto il mondo. Del resto lo testimoniano anche i numeri: nel 2021 ha raggiunto quota 19 milioni esemplari prodotti, mentre nel solo anno sono stati vendute oltre 500.000 unità a livello globale.

Vespa Piaggio
(Ansa Foto)

Insomma, negli anni, la Vespa è diventato un mito senza tempo, in grado di attrarre sempre nuove generazioni di appassionati in virtù del suo inconfondibile design e delle sue caratteristiche che lo rendono un mezzo pratico e agile nel traffico cittadino.

D’altronde, è proprio questa la ricetta del successo adoperata dalla Piaggio che, nonostante le varie modifiche che l’hanno resa sempre più moderna e tecnologica, ha mantenuto il DNA originario attribuitole per la prima volta dall’Ingegner Corradino D’Ascanio.

Ma non sempre, però, la Piaggio ha proposto modelli che ne mantenevano integra l’identità. In particolare, stiamo parlando della Vespa 90 Super Sprint, che presentava una caratteristica che, di fatto, l’aveva trasformata ampiamente.

Piaggio, la Vespa 90 Super Sprint: le caratteristiche

Come suggerisce il nome, tra le peculiarità della 90 SS c’erano innate doti prestazionali, consentite da un motore da 88,5 cc di cilindrata che spingeva la Vespa ad una velocità massima di 93 km/h.

Questo stesso modello partecipò a diverse competizioni prestigiose d’Italia ottenendo ampio successo specialmente nelle gare che prevedevano percorsi a gimkana. Sintomo, questo, della grande maneggevolezza e sportività della Super Sprint.

Sportività che inoltre le era attribuita da una caratteristica mai vista prima su di una Vespa: una ruota di scorta posizionata tra sella e controscudo che divideva le gambe del conducente e un finto serbatoio al di sopra che altro non era un semplice porta oggetti. Questa “trasformazione” la rendeva, di fatto, molto simile ad una Moto nella guida.

Inizialmente, questa Vespa non ottenne un grandissimo successo, proprio in virtù di questa stessa caratteristica che limitava la libertà di movimento tra le gambe. Ma ben presto il pubblico si ricredette e dal 1965 al 1971 Piaggio ne produsse in totale poco più di 5.000 esemplari. E ancora oggi è tra i modelli più ricercati dai collezionisti che ne apprezzano queste sue stesse peculiarità.

Impostazioni privacy