Coronavirus, nuove disposizioni per le stazioni di benzina

Per ridurre i numeri di contagio da nuovo coronavirus, nelle stazioni di benzina non vi saranno addetti al rifornimento: sarà disponibile solo il servizio di self-service.

Benzinaio
(Getty Images)

L’organizzazione dei benzinai ha disposto che, per ridurre le possibilità di contagio da nuovo coronavirus, fino al 20 marzo le stazioni di rifornimento autostradali saranno attive solo con servizio self-service. Niente addetti, dunque, con gli automobilisti dovranno provvedere in autonomia.

Coronavirus, stazioni di benzina solo con self-service: la decisione presa dai sindacati

Le organizzazioni dei benzinai Faib, Aib, Fegica e Anisa, tramite un comunicato hanno reso noto il loro provvedimento per ridurre le possibilità di contagio da nuovo coronavirus. Nella nota si legge che dal 6 marzo sino al 20 dello stesso mese le stazioni di servizio effettueranno rifornimento solo tramite il self-service. “Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria coronavirus stanno oggettivamente determinando una progressiva riduzione della mobilità complessiva del Paese, con un immediato riflesso sui consumi dei carburanti per autotrazione, che riguarda – riferisce il comunicato congiunto delle associazioni di categorie riportato da La Gazzetta dello Sportnon solo le ‘zone rosse’, ma tutte le maggiori direttrici di traffico ed ambiti territoriali progressivamente sempre più ampi“.

Nel comunicato si parla di una situazione critica. Circostanza dettata, riferiscono i sindacati, anche dall’incertezza sui tempi delle misure restrittive che ovviamente incidono negativamente sulla quotidianità delle persone. Ed infatti, riporta La Gazzetta dello Sport, ad oggi la vendita di carburante ha subito un calo del 20-30% sulle reti stradali ordinarie, raggiungendo un picco del 50% in quelle delle zone circostanti l’area maggiormente coinvolta dall’emergenza sanitaria. Per non parlare poi di della picchiata in negativo a ridosso dei grandi centri urbani del Nord dove si è registrato un -70%.

La scelta delle associazioni di categoria risiede soprattutto nella volontà di tutelare la salute non solo degli addetti ai rifornimenti, ma anche degli automobilisti. Un presidio, per far fronte ad ogni eventualità, all’interno dell’area di servizio verrà sempre garantito.

Sul punto si sono espressi anche i gestori dei rifornimenti, i quali hanno affermato: “È evidente che siamo di fronte ad una emergenza che riguarda l’intero Paese, di cui tutti pagano il costo e che a tutti sta imponendo dei sacrifici, così come che, pur essendo ancora prematuro valutare l’impatto proattivo delle prime misure adottate, si debba sostenere ogni sforzo per contenere la diffusione dell’epidemia – riporta La Gazzetta dello Sporta tutela della salute dei cittadini, ma anche per evitare danni economici più severi e durevoli di quanti derivino dalle limitazioni imposte in queste prime settimane“.

Faib, Fegica ed Anisa hanno rivolto un appello: “In un contesto difficile in cui ognuno deve fare la sua parte – riporta La Gazzetta dello Sportci rivolgiamo ai Concessionari delle tratte autostradali ed alle aziende proprietarie degli impianti per invitare a farsi carico della situazione, intervenendo a modificare nella fase emergenziale le condizioni fortemente restrittive che regolano gli obiettivi di acquisti minimi previsti dai contratti di fornitura e quelle relative al pagamento dei prodotti“. I sindacati hanno poi continuato dicendo: “Ci rivolgiamo al Governo perché nei provvedimenti di natura economica che si appresta ad adottare non solo preveda l’accesso anche per la nostra categoria alle misure di sostegno, ma anche eserciti una opportuna moral suasion nei confronti – riporta La Gazzetta dello Sportdei soggetti forti del settore per una gestione dei rapporti commerciali ed economici tra privati adeguata alla gravità del momento, auspicando ovviamente che quanto prima si possa manifestare una stabilizzazione od una positiva inversione di tendenza“.

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