Motociclisti liberi dalla quarantena, in un paese europeo si può già circolare

In Lussemburgo la quarantena non è obbligatoria per i motociclisti: lo ha stabilito direttamente il governo che fa rientrare l’attività tra quelle “di svago individuale”.

Motociclisti liberi
(Foto di SplitShire da Pixabay)

In Italia e in altre nazioni del mondo, i motociclisti possono utilizzare la propria due-ruote solo per comprovati motivi di necessità. La quarantena obbligatoria per tutti, dovuta alla diffusione del Covid-19, ha obbligato i centauri a rinunciare alla loro passione, un autentico “calvario”, specie con le belle giornate di inizio primavera.

Una simile limitazione non è più operativa in Lussemburgo, dove il governo ha stabilito che l’attività motociclistica rientra tra quelle “di svago individuale” e, quindi, consentita per legge.  Un altro provvedimento importante quello adottato dalla piccola nazione centro europea che segue quello relativo alla gratuità di tutti i trasporti pubblici, adottato per limitare la quantità di emissioni inquinanti.

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Lussemburgo, motociclisti liberi di “svagarsi individualmente”

Motociclisti liberi
(Foto: Wheelsage)

Moltissimi Paesi del mondo hanno posto un freno deciso alla circolazione libera in seguito alla pandemia Coronavirus e anche il Lussemburgo non si è esentato da questo, almeno fino a qualche giorno fa. Il percorso che ha portato il governo a prendere questa decisione non è stato, tuttavia, del tutto semplice.

Dopo pochi giorni dall’inizio della quarantena, i motociclisti lussemburghesi hanno iniziato a chiedere al governo il perché del divieto per la loro attività, dato che andando in moto si indossano casco, guanti e non si hanno problemi di distanziamento sociale. Parallelamente, sono state numerose le petizioni via social esternare il malcontento.

Così, il 23 aprile, i Ministeri della Giustizia e della Mobilità hanno approvato la libertà di circolazione per i motociclisti senza vincoli, fermo restando gli obblighi di casco, guanti e distanze da mantenere se a piedi. Adesso, anche centauri di altre nazioni stanno richiedendo delle libertà simili ai propri governi, vedremo se anche in Italia succederà.

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