Incidente A1, il retroscena sullo schianto: 30enne confessa l’accaduto

Incidente A1, il retroscena sullo schianto: 30enne confessa l’accaduto. Il ragazzo che ha causato lo scontro tra il minivan e un camion ha raccontato come sono andate le cose

Incidente Arezzo
Incidente A1, il retroscena sullo schianto: 30enne confessa l’accaduto (Foto: Facebook)

Alla base del tragico incidente sull’A1 di tre giorni fa, che ha causato la morte di 4 persone e al ferimento di altre 7, ci sarebbe stato un terribile colpo di sonno. Il ragazzo di 30 anni alla guida del minivan che si è scontrato contro un camion all’altezza di Arezzo, ha confessato l’accaduto. “Ero davvero molto stanco per le tante ore di guida e non riuscivo a tenere gli occhi aperti”.

Il giovane ha dichiarato alla Polstrada di essersi fermato una sola volta nel lungo viaggio che dalla Romania doveva portarlo a Napoli. Una breve sosta nell’area di servizio Chianti e poi via diretti verso quel posto di lavoro stagionale da operaio che lo aspettava nel Sud Italia. Nell’incidente è rimasta ferita anche la moglie, mentre ad avere la peggio sono state le figlie e i genitori. 

E’ stato accusato di omicidio stradale e viene tenuto in stato di arresto ad Arezzo per pericolo di fuga. Oggi dovrebbe tenersi l’udienza di convalida davanti al gip Giulia Soldini.

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Incidente A1, il retroscena sullo schianto: 30enne confessa l’accaduto

Incidente A1 Arezzo
Incidente A1, il retroscena sullo schianto: 30enne confessa l’accaduto (Foto: Facebook)

All’incidente è sopravvissuta solo la più piccola delle tre figlie, di appena 8 mesi, oltre alla moglie ricoverata nei giorni scorsi all’ospedale Scotte di Siena. La donna non ha subito gravi danni ed è stata dimessa già nella giornata di ieri per raggiungere la piccola al Meyer di Firenze. Anche la bimba non ha riportato ferite significative e potrà uscire presto.

L’avvocato Giuseppe Martina, legale del trentenne che ha causato lo schianto ha dichiarato: “E’ completamente distrutto. Chiede di continuo le condizioni della moglie e di poter partecipar ai funerali delle figlie”. 

“Vuole tornare al più presto in Romania – prosegue l’avvocato – con quello che resta della sua famiglia. Le salme saranno rimpatriate appena arriverà l’ok della procura per i funerali”. 

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