Hamilton lancia la commissione anti-razzismo: gli obiettivi del progetto

Lewis Hamilton ha spiegato al Sunday Times gli obiettivi del suo progetto di commissione per favorire la diversità in Formula 1 e nel motorsport

Hamilton lancia la commissione anti-razzismo in F1: gli obiettivi del progetto
Hamilton lancia la commissione anti-razzismo in F1: gli obiettivi del progetto

Lewis Hamilton ha proposto una commissione per la diversità in Formula 1 e nel motorsport. Quella che è già stata battezzata “Commissione Hamilton” dovrà, nelle intenzioni del sei volte campione del mondo, contribuire a un “cambiamento reale, tangibile, misurabile”.

Le barriere istituzionali che hanno mantenuto la Formula 1 fortemente esclusiva per i bianchi, ha scritto in un articolo per il Sunday Times, rimangono. E non basta, ha aggiunto, “puntare il dito verso di me, o verso l’ingaggio di un solo nero, come un significativo esempio di progresso“.

Nelle intenzioni del campione britannico, la commissione potrebbe essere utilizzata “per dare un’opportunità agli studenti neri con un background in scienza, tecnologia, ingegneria o matematica. Il motorsport, ha spiegato, dovrebbe rappresentare meglio il mondo complesso e multiculturale in cui viviamo.

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Hamilton spiega gli obiettivi della commissione

Hamilton spiega gli obiettivi della commissione
Hamilton spiega gli obiettivi della commissione

Nel progetto della commissione, che prevede una partnership con la Royal Academy of Engineering, c’è infatti l’esplorazione di questioni come l’assenza di modelli di riferimento e servizi di assistenza per gli sbocchi lavorativi nelle scuole o le ragioni per cui pochi laureati neri siano impiegati nel settore dell’ingegneria.

Un percorso ad ampio raggio e di lungo periodo, promette Hamilton, che he sentito lo stigma del razzismo per tutta la carriera. “Mi sono abituato all’idea che nessuno parlerà per me quando mi batto contro il razzismo perché nessuno comprende la mia esperienza. Molti non lo vedono nemmeno, e se lo fanno poi hanno paura di dire la cosa sbagliata” ha detto.

“Anche oggi, i giornalisti mi fanno domande diverse rispetto ai miei rivali e mi accusano, direttamente o indirettamente, di non essere abbastanza britannico o sufficientemente umile, e mi dicono che il pubblico non mi ama abbastanza“.

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