Joan Mir e il “peso” del Mondiale MotoGP: “Vale quanto quello di Moto3”

Tutti sanno che i piloti sono tra gli sportivi più scaramantici in senso assoluto. Alcuni, sfiorando una vera e propria mania comportamentale, eseguono gli stessi gesti e ripetono le stesse parole per chiamare la fortuna.

Joan Mir
Joan Mir è il leader del mondiale MotoGP con 14 punti di vantaggio (Getty Images)

Tra questi Joan Mir non è certo un’eccezione.

Joan Mir non pensa al titolo mondiale

Il pilota della Suzuki, leader della classifica mondiale di MotoGP da qualche settimana cerca di evitare accuratamente qualsiasi domanda riguardi la possibile vittoria del titolo. Giovedì scorso, durante la conferenza stampa precedente al GP di Teruel, aveva detto che il suo primo obiettivo era quello di vincere almeno una corsa, e non il mondiale. Una bugia bella e buona, ovviamente sapendo di mentire.

Ma Mir anche questa volta si è dovuto accontentare di un podio, il sesto della stagione e al momento pur essendo al comando della classifica lamenta il fatto di non avere mai vinto una corsa. Ci sono stati due campioni iridati del motomondiale a riuscire a portare a casa il titolo senza mai vincere, solo grazie ai piazzamenti. Manuel Herreros vinse il mondiale del 1989 nella 80cc, categoria che oggi non esiste più, senza avere mai vinto. Emilio Alzamora riuscì nella stessa impresa dieci anni dopo, con la Honda conquistando il titolo della 125cc grazie a cinque secondi posti e tre terzi posti. Ma l’impresa in MotoGP non è mai riuscita a nessuno.

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L’importante è non pensarci

Joan Mir continua a fare gli scongiuri… Ieri gli hanno chiesto il peso di una responsabilità del genere e quanto vale il mondiale MotoGP: “Al momento l’unico mondiale che vale è quello che ho già vinto in Moto3  nel 2017 – dice Mir stiamo parlando di titoli diversi e di momenti diversi. Il valore di quello che vincerò sarà lo stesso anche se quest’anno mi sembra di essere un po’ più ma anche se oggi ho un po’ di esperienza in più necessaria a gestire nel modo migliore la pressione prima di ogni gara”.

L’importante è non pensarci troppo: “Da quando sono ai vertici della classifica del motomondiale ho cercato di non farmi condizionare dalla graduatoria. L’importante è trovare un equilibrio su questo e rischiare il giusto al momento giusto. Anche nel GP Teruel è andata così: sono partito per vincere ma quando ho visto che non ero abbastanza veloce e che la ruota posteriore si stava deteriorando ho spinto ma soprattutto per conserare la mia posizione. Sono certo che non dobbiamo assolutamente pensare al campionato, si tratta di trovare un giusto compromesso”.

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