“Schumacher non voleva la Ferrari”, il tedesco era tentato da un altro team

Jochen Mass, amico e mentore di Michael Schumacher, spiega come ha convinto il tedesco a firmare per la Ferrari

“Schumacher non voleva la Ferrari”, il tedesco era tentato da un altro team
“Schumacher non voleva la Ferrari”, il tedesco era tentato da un altro team

Michael Schumacher non voleva firmare per la Ferrari. Parola di Jochen Mass, ex pilota di Formula 1 famoso tristemente per aver involontariamente causato l’incidente in cui morì Gilles Villeneuve a Zolder nel 1982.

Mass è diventato pilota da corsa per caso e per amore, ma non quello per le auto. La sua fidanzata dell’epoca, infatti, faceva parte del Mannheim Sports Touring Club e lavorava come mareshall alla salita dell’Eberbacher del 1967 nella Neckar Valley. Mass, che si era arruolato in marina a 17 anni, scelse il mondo delle corse.

Terminata la carriera in Formula 1, ha continuato a correre in altre categorie. Nel 1991, era compagno di squadra di Schumacher in Sauber-Mercedes nel World SportsCar Championship. Diventa amico del giovane Schumi e gli farà da mentore anche dopo i primi due Mondiali vinti al volante della Benetton.

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Jochen Mass: “Senza di me, Schumacher sarebbe andato alla Williams”

Intervistato per “Beyond the Grid”, il podcast ufficiale della Formula 1, Mass ha rivelato di aver avuto un ruolo determinante nell’arrivo di Schumacher in Ferrari.

Nel 1996, infatti, il tedesco avrebbe voluto firmare per la Williams. Frank, lo storico fondatore del team, aveva fatto provare allo stesso Mass la FW15C. “Era una una monoposto fantastica, e molto facile da guidare con tutti gli aiuti elettronici. Era l’unica macchina con cui avrebbe potuto vincere il titolo quell’anno. Michael si era convinto a firmare per la Williams, non mi sarebbe dispiaciuto per Frank” ha spiegato Mass.

Ma il pilota tedesco ha anche un altro consiglio per l’allora due volte campione del mondo. “Se vincerai adesso con la Williams, vincerai grazie alla macchina” gli dice.

Devi andare alla Ferrari e riportarli alla vittoria. Se sarai campione con la Ferrari, diventerai re d’Italia. Un mese dopo, mi ha chiamato e mi ha detto che avrebbe firmato con loro“. Fu l’inizio di una leggenda che nessuno a Maranello potrà mai dimenticare”.

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