Vendite Auto, calo immatricolazioni nel 2020: l’analisi dello studio CSP

Vendite Auto: l’analisi del Centro Studi Promotor rivela che nel 2020 il mercato italiano è tornato ai livelli, negativi, degli Anni Settanta

Traffico Auto
Auto (Foto: Getty Images)

Il mercato automobilistico italiano ha subito un netto calo nel 2020. Complice, senza dubbio, i disagi causati dalla pandemia. Perciò, secondo il Centro Studi Promotor, è necessario “un piano strutturale di riqualificazione del parco auto circolante in Italia“. La ricerca condotta dal CSP sottolinea come i dati dell’anno da poco conclusosi siano agli stessi livelli degli Anni Settanta, rimarcando dunque una stagione negativa per l’automotive del nostro Paese.

Secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti, nel mese scorso, le immatricolazioni ammontano a 119.454, segnando una diminuzione del 14,95% rispetto a dicembre 2019. Il 2020 si è quindi concluso con il 27,93% in meno delle vendite, in confronto all’anno precedente. Le stime del centro di ricerca indicano, inoltre, che il settore ha subito una contrazione economica di 12,17 miliardi di euro rispetto al 2019.

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Vendite Auto, mercato italiano in contrazione rispetto al 2019: i dati del 2020

Fiat Panda
Fiat Panda (Foto: Getty Images)

Ulteriori informazioni a riguardo le fornisce FCA. Il Gruppo italo-americano ha immatricolato in Italia 331.120 auto nel 2020, registrando il 26,76% in meno del 2019. A dicembre, invece, le vendite ammontano a 31.369, con un aumento dell’1,11 rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Un andamento simile del mercato italiano sarebbe stato ancor più negativo se non ci fossero stati gli interventi dello Stato, con cui, dalla seconda metà del 2020 in poi, hanno aiutato il settore, tra cui, in particolar modo, il pacchetto Benamati.

Nel 2021, il 49% dei concessionari interpellati dal CSP sostiene di aspettarsi un’annata ancora difficile, con livelli simili a quelli del 2020. La restante parte, invece, si suddivide in egual misura “tra ottimisti e pessimisti”.

Pertanto, a detta del presidente del CSP, Gian Primo Quagliano, è diventato necessario intervenire quanto prima con una serie di provvedimenti strutturali volti a risolvere la questione.

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