Kimi Raikkonen, veterano della Formula 1, di fronte a una nuova stagione con l’Alfa Romeo spiega quali sono le sue motivazioni per la stagione 
Kimi Raikkonen è famoso per il suo carattere schietto, diretto e per le poche frasi pronunciate in modo secco, quasi aggressivo. Il suo primo soprannome era stato “Eskimo”, come il suo gelato preferito da ragazzino. Un ghiacciolo.
Raikkonen, il ghiacciolo
Per tutti ora nel circus della Formula 1 è Iceman. Freddo, calcolatore ed estremamente razionale Raikkonen è rimasto anche con l’età. Ha 41 anni quindici dei quali alla guida di una F1. La sua riconferma non ha sorpreso nessuno perché i suoi risultati sono in linea con quelle che sono le aspettative dell’Alfa Romeo.
La pensione può attendere, ma… “Ma sono pronto a smettere se non dovessi più divertirmi – ha detto Raikkonen a F1 Magazine – la verità è che correre mi piace ancora molto e che il mio lavoro è sempre fonte di grande divertimento per me”.
L’unica condizione possibile, dunque, è divertirsi: “Questa credo che sia l’unica cosa che conta. Ormai non devo dimostrare nulla, se mi diverto corro. Questa è l’unica condizione che pongo”.
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I numeri di Kimi
Raikkonen in archivio ha 329 gran premi, 21 vittorie e 103 podi. Le pole position sono 18 i punti accumulati in carriera 1863. Un solo titolo mondiale, nel 2007 con la Ferrari. Solo quattro punti lo scorso anno…: “L’unica preoccupazione che abbiamo in questo momento è quella di fare meglio. La mia unica preoccupazione è quella di dare il mio contributo per rendere l’auto sempre più veloce e performante. Sono convinto che ci siano margini di miglioramento e questo mi ha spinto ad andare avanti”.
Potrebbe dedicarsi anche ai rally, o alle sue attività imprenditoriali private, o fare il commentatore: “Correre per me non è una questione né di soldi né di prestigio. Mi diverto a fare anche altre cose. Se non fosse la cosa che mi piace di più, smetterei subito. Non sprecherei più il mio tempo viaggiando per il mondo”.
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Troppa Mercedes
Raikkonen vede un 2021 ancora dominato dalla Mercedes: “C’è poco da dire – conclude Icemam – è vero che anche quando guidi per un top team, non c’è alcuna garanzia di poter vincere le gare senza rischi. Ma è altrettanto vero che in questo momento c’è una squadra che domina e tutte le altre diciotto vetture che hanno ben poche possibilità. É vero, a volte la Mercedes non domina. Ma è raro. In ogni caso ci si prova e a me piace ancora guidare e lavorare in un team di Formula 1”.
