Jacques Villeneuve, cosa fa oggi il rivale di Michael Schumacher

Che fine ha fatto Jacques Villeneuve, campione del mondo in Formula 1 nel 1997 dopo l’incidente con Schumacher a Jerez

Jacques Villeneuve oggi
Jacques Villeneuve oggi

Campione del mondo in Formula 1, vincitore di un campionato IndyCar. secondo alla 24 Ore di Le Mans nel 2008. Pilota, opinionista sincero fino alla ruvidezza, musicista, punto di riferimento per i talenti di domani. Jacques Villeneuve ha saputo uscire presto dai confini rassicuranti e restringenti dell’identità di figlio d’arte.

Il suo rapporto con i motori è iniziato in Italia, dove papà Gilles si era fatto amare dai tifosi della Ferrari. I primi successi nella Formula 3 italiana, su una Ralt Toyota del Prema Powerteam, lo proiettano verso serie più prestigioso come il campionato giapponese di Formula 3000 del 1992. Villeneuve lotta per il titolo fino all’ultimo, ma alla fine il titolo va a Mauro Martini.

L’anno successivo, centra cinque vittorie e sette pole in Formula Atlantic e nel 1994 debutta con il team Forsythe Green nella Indycar. Chiude il primo anno con il premio di Rookie of the Year, matricola dell’anno, e la seconda con il trionfo nell’ultima edizione della serie prima della scissione tra CART e IRL.

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Jacques Villeneuve in Formula 1

Schumacher-Villeneuve, l'incidente al GP Europa 1997 - Video
Schumacher-Villeneuve, l’incidente al GP Europa 1997 – Video

Da campione nelle serie USA, nel 1996 Villeneuve fa il suo esordio al volante della Williams in Formula 1. Si capisce subito che la sua carriera non seguirà le orme di Michael Andretti, altro pilota dal cognome pesante tanto vincente negli Stati Uniti quanto anonimo nel suo breve passaggio in F1. Villeneuve per tutto il 1996 contende il titolo mondiale al compagno di squadra Damon Hill, che sarà campione come suo padre senza però essere confermato l’anno dopo. Villeneuve, promosso prima pilota, parte alla grande nel 1997. Poi il cambio a Imola e la pioggia a Monaco lo tradiscono. Il finale della lotta a due con Michael Schumacher a Jerez è storia.

A un’ascesa rapida segue, nel suo caso, un altrettanto rapido declino. I motori Mecachrone, che poi sono propulsori Renault diversamente griffati dopo il ritiro della casa francese dalla F1, non vanno. Contemporaneamente, Ferrari e McLaren volano. Nel 1999 lascia la Williams per la BAR, nuova scuderia che si presenta con una singolare livrea bicolore.

Ma i grandi investimenti non producono risultati all’altezza. Un paio di terzi posti nel 2001 rappresentano il punto più alto dell’esperienza di Villeneuve nel team che aveva preso il posto della Tyrrell. Dopo una parentesi in Renault e due stagioni in Sauber, il canadese abbandona la Formula 1.

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La nuova vita di Jacques Villeneuve

Per due anni di fila, nel 2007 e nel 2008, Villeneuve sfiora la vittoria alla 24 Ore di Le Mans con una Peugeot 908 ufficiale. Il primo anno un guasto lo ferma nelle ore notturne, il secondo deve arrendersi alla Audi R10 guidata da Kristensen, Capello e McNish.

Il canadese continua a gareggiare per oltre un lustro nelle serie americane, e contemporaneamente avvia la sua seconda carriera. Nel 2006 pubblica un disco da cantautore, Private Paradise. Gestisce per qualche anno un ristorante di Montreal, NewTown (che è la traduzione in inglese di Ville Neuve, città nuova), venduto nel 2009.

E’ un personaggio pubblico, che compare fra i doppiatori del film di animazione Cars 2 e fra le comparse che partecipano con un cameo al film Driven con Sylvester Stallone.

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L’avventura della Feed Racing

Jaques Villeneuve segue la Formula 1 per la televisione francese Canal+. Fino alla scorsa edizione del Mondiale, ha fatto parte anche della squadra di Sky Sport Italia al commento delle gare.

Nel 2019 ha lanciato anche la sua ultima esperienza nel mondo delle corse, la Feed Racing, insieme a Patrick Lemarié, campione della European Le Mans Series nel 2001.

I due ex piloti organizzano un corso per giovani piloti, che si conclude con una due giorni a Magny-Cours in cui possono mettersi in mostra su monoposto tutte uguali con gomme Pirelli nuove. Il più veloce ottiene un posto da pilota ufficiale nella loro scuderia di Formula 4.

Nell’ultima edizione, da poco conclusa, si è messo in luce l’olandese Robert de Haan, 14 anni, che ha battuto gli altri 61 concorrenti al biglietto da 250 mila euro, prezzo di una stagione in Formula 4 italiana. de Haan si è imposto per due millesimi su Elliott Vayron, 15 anni, che fa parte della scuderia di eSport di Romain Grosjean.

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