Formula 1, la sigla è una pietra miliare del rock: il brano scelto

La Formula 1 è rock: un brano di una delle band più celebrate al mondo è la sigla della massima serie automobilistica.

La Formula 1 è entrata nel pieno della stagione con Max Verstappen attuale leader della classifica iridata e a caccia del secondo titolo in carriera. Quest’anno la Red Bull ha confermato di essere competitiva, ma attenzione alla Ferrari che ad ogni weekend dimostra di avere un gran ritmo, anche se fin qui non ha sempre massimizzato le prestazioni pagandone in termini di punti.

Formula 1
Formula 1 (Foto: LaPresse)

Perciò, anche in questa stagione non manca lo spettacolo, peraltro incentivato dal cambio regolamento tecnico voluto dai vertici della massima categoria automobilistica e dalla serie Netflix Drive to Survive che ha incrementato ancora di più l’interesse intorno al campionato.

E come ogni show che si rispetti, ci vuole una degna sigla che alimenti l’hype dei Gran Premi e in questo la Formula 1 ha scelto un brano iconico, passato alla storia della musica mondiale: Thunderstruck dei mitici AC/DC.

La sigla della Formula 1

Brian Johnson AC/DC
Brian Johnson e Angus Young sul palco (Ansa Foto)

Ogni volta che sta per iniziare un GP risuonano le note e le parole di Thunderstruck, che con la sua energia e il suo ritmo dà la carica giusta a tutti gli spettatori che con ansia aspettano lo spegnimento dei semafori.

Non a caso, lo stesso brano è stato ritenuto adatto anche per altri contesti, sportivi e non, proprio per le sue stesse caratteristiche che lo rendono uno dei maggiori successi del rock mondiale.

La band australiana realizzò questa canzone nel 1990 ed è la prima traccia dell’album “The Razor’s Blade”. In un’intervista passata, il chitarrista e simbolo della band Angus Young, che ne scrisse il testo insieme a suo fratello Malcolm, scomparso nel 2017, rivelò che l’ispirazione per la musica gli arrivò quasi per caso.

Avevamo già molto materiale per il nuovo album e non avevamo in programma di registrare altro – affermò –, ma mentre mi riscaldavo per una sessione di prove in studio è arrivato questo riff improvviso, apparentemente semplice“.

Inizialmente sembrava persino banale, ma poi ha preso consistenza – aggiunse nella stessa occasione –. Abbiamo giocato sulla velocità, sul pitch e l’idea del coro iniziale e dell’incipit è stata molto naturale“.

L’ispirazione per il testo e il titolo, invece, arrivò dopo, da un giocattolo particolare, un piccolo aereo leggero che veniva lanciato con una fionda a elastico: “Il testo è arrivato dopo, quando abbiamo voluto creare un gioco di parole che il ricordasse il Thunderstreak, uno dei nostri giocattoli preferiti di quando eravamo piccoli“.

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