Vettel, chi è l’artista che disegna i caschi del tedesco

Jens Munser ha raccontato a Motorsport Magazine come realizza i caschi per Sebastian Vettel. L’artista tedesco lavora con tanti piloti di Formula 1.

Sebastian vettel durante i test invernali prima del Mondiale 2020 di Formula 1
Sebastian vettel durante i test invernali prima del Mondiale 2020 di Formula 1

Il pilota non porta mai pensieri pesanti, cantava Ivano Fossati. Parlava dei piloti di aerei, ma vale anche per chi guida una Formula 1. Pensieri e messaggi da condividere li portano magari sui caschi. Ora che si possono cambiare per ogni gara, in tanti si affidano a Jens Munser da Salzgitter, nord della Germania. Ha lavorato con Michael Schumacher, Daniel Ricciardo, Lando Norris, Daniil Kvyat. Ma uno dei suoi clienti più affezionati rimane Sebastian Vettel.

Duante il suo regno in Red Bull, quando ha conquistato quattro titoli mondiali consecutivi, ha sfoggiato 96 caschi diversi, come rivela Munser a Motorsport Magazine. “Quando ho un idea e la dico a Sebastian, normalmente mi risponde: ok, facciamolo. Per me è bello lavorare con un pilota che mostra le mie idee a milioni di persone” spiega.

E’ facile lavorare con Vettel” aggiunge. “E’ uno molto chiaro, che ha risposte precise: sì, va bene. No, non mi piace. Aspetta, ho un’idea migliore. Mi rende le cose più facili“.

Leggi anche – Sebastian Vettel: “La Ferrari mi manca molto, ma torneremo presto”

Munser svela il casco più bello di Vettel

Il casco con i LED di Vettel a Singapore nel 2012
Il casco con i LED di Vettel a Singapore nel 2012

La programmazione del disegno dei caschi di Vettel inizia normalmente durante i test invernali prima dell’inizio della stagione. E ha portato ad esiti decisamente memorabili. Il preferito di Munser è senza dubbio il casco con i LED per il Gran Premio di Singapore del 2012. “Abbiamo dovuto fare una serie di test prima, per verificare che non ci fossero interferenze con l’elettronica della macchina o con la radio” ha spiegato. “In molti hanno pensato che avessi bucato il casco. In realtà no. Erano tutti sopra il casco e collegati con un filo d’argento, l’avevo preso da un videogioco per bambini. Dopo quella gara, la FIA ha vietato le componenti elettroniche sui caschi. Quello resterà un caso unico nella storia: davvero speciale“.

Munser ha imparato anche ad essere molto veloce se serve. Per il Gran Premio di Monaco del 2019, Vettel ha richiesto un casco-tributo a Niki Lauda dopo la scomparsa del pilota austriaco. “Ho iniziato a lavorare la mattina, praticamente da zero, sapendo che il corriere sarebbe venuto a ritirare il casco alle 5 del pomeriggio. E’ il casco più veloce che abbia mai realizzato“.

Le creazioni più recenti, spiega Munser, sono più semplici, più lineari. Col passare del tempo, analizza Munser, i piloti tendono a maturare uno stile più riconoscibile. Anche se, ad esempio, Romain Grosjean continua a sfoggiare caschi estremamente colorati. In più, c’è da considerare che con la moltiplicazione dei loghi degli sponsor diventa anche difficile individuare spazi liberi per la creazione artistica. “E nessun pilota può dire: no, lo sponsor qui non mi piace” conclude Munser. Anche lui, come i piloti, aspetta l’inizio della stagione. Pronto a stupire ancora.

Leggi anche – Ferrari, Binotto esalta Vettel: “Perché Seb è importante per noi”

Impostazioni privacy